Stadi aperti al 50%? No, solo al 30% per il distanziamento di un metro

Stadi aperti al 50%? No, solo al 30% per il distanziamento di un metro

Viene prospettata una riforma dei campionati con la fusione tra serie B e serie C per portare le società professionistiche da 100 a 56. Al bando le multiproprietà, tranne quelle esistenti

In questo calcio cosi’ nevrotico, incasinato e ricco di contraddizioni non c’è più una guida sicura, un punto fermo o delle certezze. Si può tranquillamente affermare che siamo allo sbando e ve ne daremo una dimostrazione.

Il presidente della Figc Gabriele Gravina

DECIDE GRAVINA MA SI VUOLE ASPETTARE IL TAR

Il Consiglio Federale ha dato la delega al presidente Gravina di decidere chi riammettere e chi ripescare anche se, però, si è deciso di aspettare il Tar del Lazio perché non è tollerabile l’idea di iscrivere delle società in sovrannumero dal momento in cui si pensa a una riforma restringente dei campionati. Quindi Gravina ha pronto la riammissione del Cosenza, ha la graduatoria dei ripescaggi della serie C (Latina, Lucchese, Andria, Siena, Fano e Pistoiese) ma aspetta.

Il presidente granata Carmelo Salerno e il presidente di Lega B Balata

RIPESCAGGI E RIAMMISSIONI

Spieghiamo bene questo concetto perché c’è una differenza sostanziale in soldoni. Le squadre riammesse al campionato di serie B (forse il Cosenza) e alla serie C (il Picerno) non pagheranno nessuna penale. In pratica non verseranno soldi a fondo perduto alla Figc. Chi invece vuole essere ripescato (ma vale solo per la serie C e non per la serie B) deve mettere sul tavolo 300 mila euro a fondo perduto più le necessarie garanzie fideiussori. Ma la cosa strana sono i criteri per stilare la famosa griglia dei ripescaggi. Per la serie D, ad esempio, è entrato nella graduatoria dei ripescaggi il Siena che pure è arrivato terzo in campionato. E questo perché l’Aglianese o il Gozzano che ne avevano diritto hanno rinunciato sia per i 300mila euro a fondo perduto sia per il vincolo dello stadio che deve essere a norma, il blasone, il bacino d’utenti ecc ecc.

La Reggiana di Venturi ha vinto i play off dopo essere stata ripescata in C

I CRITERI DEI RIPESCAGGI DALLA SERIE D ESULANO DAI PLAY OFF

Per questo motivo vincere i play off della serie D non conta niente e la dimostrazione l’abbiamo avuta anche con la Reggio Audace che era giunta terza in campionato alle spalle di Pergolettese e Modena e poi aveva perso anche la finale play off contro il Modena eppure è stata ripescata. E’ un concetto molto strano che cozza contro il principio dei play off che viene applicato in serie C: chi li vince sale in serie B. In serie D li puoi vincere ma poi entrano in gioco altri fattori.

Lo stadio Città del Tricolore

CAPIENZA AL 50% MA COL DISTANZIAMENTO SI SCENDE AL 30%

Questa è la novità dell’ultima ora. Si è detto che il Governo è disposto a concedere alla società l’ingresso dei tifosi con green pass per il 50% della capienza del proprio stadio. Ma viene posta una condizione: al comma 2 del decreto del 22 luglio viene richiesto l’obbligo di un distanziamento di almeno un metro tra un seggiolino e l’altro. Stando a quanto afferma la Lega di serie A solo l’Alianz Stadium della Juve ha questa prerogativa, tutti gli altri impianti saranno costretti a ridurre la capienza al 30% per rispettare questa condizione. Anche il Città del Tricolore rientra in questa logica per cui la Reggiana avrà non più biglietti per il 50% (10mila posti disponibili) ma bensi’ poco più di 6.000 posti.

VIETATE LE MULTIPROPRIETÀ’ MA LA COVISOC E’ CIECA

Ma proseguiamo. La vicenda Salernitana ha scosso le mura della Federcalcio e il compromesso trovato per Lotito ha indotto il presidente Gravina a decidere che non ci possono più essere multiproprietà di club ma non si capisce se sono garantite quelle esistenti (Setti ha Verona e Mantova, De Laurentis possiede Napoli e Bari) o se invece, come era stato indicato, tra due anni Setti e De Laurentis si dovranno disfare di una società.

UNA RIFORMA DEI CAMPIONATI CHE NON HA NÉ CAPO NÉ CODA

Veniamo all’aspetto emerso nell’ultimo consiglio Federale vale a dire l’ipotizzata riforma dei campionati. Dire che non si capisce come verrà attuata è dire poco. L’unica certezza, sembra, che per la stagione 2021/22 tutto rimarrà con lo stesso format dato che il presidente Gravina vuole indire un’assemblea delle società per cambiare statuto e format dei campionati. L’ipotesi è di arrivare entro il 2024/25 a due sole Leghe professionistiche, quindi serie A e serie B o come verrà chiamata. In pratica una fusione tra serie B e serie C. Per arrivare a questo passaggio l’ipotesi è di creare una serie C d’élite e una D d’Elite. L’idea è di ridurre dalle attuali 100 società professionistiche tra serie A (20), serie B (20) e serie C (60) a solo 56 società professionistiche. Cosi’ facendo trasformeranno la serie D in un campionato semiprofessionistico.

Wainer Magnani
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