Viene prospettata una riforma dei campionati con la fusione tra serie B e serie C per portare le società professionistiche da 100 a 56. Al bando le multiproprietà, tranne quelle esistenti
In questo calcio cosi’ nevrotico, incasinato e ricco di contraddizioni non c’è più una guida sicura, un punto fermo o delle certezze. Si può tranquillamente affermare che siamo allo sbando e ve ne daremo una dimostrazione.
DECIDE GRAVINA MA SI VUOLE ASPETTARE IL TAR
Il Consiglio Federale ha dato la delega al presidente Gravina di decidere chi riammettere e chi ripescare anche se, però, si è deciso di aspettare il Tar del Lazio perché non è tollerabile l’idea di iscrivere delle società in sovrannumero dal momento in cui si pensa a una riforma restringente dei campionati. Quindi Gravina ha pronto la riammissione del Cosenza, ha la graduatoria dei ripescaggi della serie C (Latina, Lucchese, Andria, Siena, Fano e Pistoiese) ma aspetta.
RIPESCAGGI E RIAMMISSIONI
Spieghiamo bene questo concetto perché c’è una differenza sostanziale in soldoni. Le squadre riammesse al campionato di serie B (forse il Cosenza) e alla serie C (il Picerno) non pagheranno nessuna penale. In pratica non verseranno soldi a fondo perduto alla Figc. Chi invece vuole essere ripescato (ma vale solo per la serie C e non per la serie B) deve mettere sul tavolo 300 mila euro a fondo perduto più le necessarie garanzie fideiussori. Ma la cosa strana sono i criteri per stilare la famosa griglia dei ripescaggi. Per la serie D, ad esempio, è entrato nella graduatoria dei ripescaggi il Siena che pure è arrivato terzo in campionato. E questo perché l’Aglianese o il Gozzano che ne avevano diritto hanno rinunciato sia per i 300mila euro a fondo perduto sia per il vincolo dello stadio che deve essere a norma, il blasone, il bacino d’utenti ecc ecc.
I CRITERI DEI RIPESCAGGI DALLA SERIE D ESULANO DAI PLAY OFF
Per questo motivo vincere i play off della serie D non conta niente e la dimostrazione l’abbiamo avuta anche con la Reggio Audace che era giunta terza in campionato alle spalle di Pergolettese e Modena e poi aveva perso anche la finale play off contro il Modena eppure è stata ripescata. E’ un concetto molto strano che cozza contro il principio dei play off che viene applicato in serie C: chi li vince sale in serie B. In serie D li puoi vincere ma poi entrano in gioco altri fattori.
CAPIENZA AL 50% MA COL DISTANZIAMENTO SI SCENDE AL 30%
Questa è la novità dell’ultima ora. Si è detto che il Governo è disposto a concedere alla società l’ingresso dei tifosi con green pass per il 50% della capienza del proprio stadio. Ma viene posta una condizione: al comma 2 del decreto del 22 luglio viene richiesto l’obbligo di un distanziamento di almeno un metro tra un seggiolino e l’altro. Stando a quanto afferma la Lega di serie A solo l’Alianz Stadium della Juve ha questa prerogativa, tutti gli altri impianti saranno costretti a ridurre la capienza al 30% per rispettare questa condizione. Anche il Città del Tricolore rientra in questa logica per cui la Reggiana avrà non più biglietti per il 50% (10mila posti disponibili) ma bensi’ poco più di 6.000 posti.
VIETATE LE MULTIPROPRIETÀ’ MA LA COVISOC E’ CIECA
Ma proseguiamo. La vicenda Salernitana ha scosso le mura della Federcalcio e il compromesso trovato per Lotito ha indotto il presidente Gravina a decidere che non ci possono più essere multiproprietà di club ma non si capisce se sono garantite quelle esistenti (Setti ha Verona e Mantova, De Laurentis possiede Napoli e Bari) o se invece, come era stato indicato, tra due anni Setti e De Laurentis si dovranno disfare di una società.
UNA RIFORMA DEI CAMPIONATI CHE NON HA NÉ CAPO NÉ CODA
Veniamo all’aspetto emerso nell’ultimo consiglio Federale vale a dire l’ipotizzata riforma dei campionati. Dire che non si capisce come verrà attuata è dire poco. L’unica certezza, sembra, che per la stagione 2021/22 tutto rimarrà con lo stesso format dato che il presidente Gravina vuole indire un’assemblea delle società per cambiare statuto e format dei campionati. L’ipotesi è di arrivare entro il 2024/25 a due sole Leghe professionistiche, quindi serie A e serie B o come verrà chiamata. In pratica una fusione tra serie B e serie C. Per arrivare a questo passaggio l’ipotesi è di creare una serie C d’élite e una D d’Elite. L’idea è di ridurre dalle attuali 100 società professionistiche tra serie A (20), serie B (20) e serie C (60) a solo 56 società professionistiche. Cosi’ facendo trasformeranno la serie D in un campionato semiprofessionistico.
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