La ristrutturazione dei campionati di Serie B e C: dubbi e incognite

La ristrutturazione dei campionati di Serie B e C: dubbi e incognite

In queste ore è spuntata l’ipotesi di ristrutturazione dei campionati ma soprattutto di una nuova fiscalità a favore dei club che faranno parte della nuova serie C.

Il progetto, a grandi linee è di lasciare la serie A a 20 squadre, quindi attuare due retrocessioni e due promozioni dalla serie B. Trasformare la serie B in due gironi da 20 squadre facendo una scrematura delle attuali 60 squadre di serie C per individuarne 22. Questo è il primo scoglio. Ma andiamo oltre. La serie C rimarrebbe a 60 squadre divise in tre gironi a vi faranno parte, oltre alle restanti 38 di serie C più le nove promosse dalla serie D altre 13 società sempre di serie D. Una serie D che sarebbe cancellata a favore di una serie C camuffata che sarebbe catalogata come dilettanti. Si ipotizza che la serie C prenda il posto della serie D non più a nove ma solo con tre gironi e con una fiscalità da dilettanti, vale a dire solo rimborsi spesa, aumentando i controlli per dare maggiore tutelare ai giocatori.
Resta da capire come si organizzerà la Lega Nazionale Dilettanti. Potrebbe decidere di cancellare una categoria (Eccellenza) per assorbire tutte le società che quest’anno facevano parte dei nove gironi delle serie D.
Una ristrutturazione che potrebbe avere una logica perché manterrebbe inalterata la serie A che ha grandi interessi economici, la serie B acquisirebbe il vantaggio di essere la seconda Lega Professionistica e quindi con vantaggi di immagine ed economici, consentendo a molti club di serie C (o come verrà chiamata) di non avere più l’onere dei contributi sugli stipendi dei giocatori ma solo rimborsi spesa.
Il rovescio della medaglia, però, vedrebbe di fatto sparire la Lega Pro perché diventerebbe parte integrante della LND oppure ipotizzare una Lega Pro autonoma per questo campionato dilettantistico ma in questo caso la Lega Nazionale Dilettanti perderebbe potere non avendo più la serie D. Il passaggio dai dilettanti ai professionisti sarebbe come adesso (dalla serie D alla serie C) ma con una differenza che dai dilettanti si passerebbe subito alla serie B. Poi c’è il capitolo riguardando i giocatori che non sarebbero più professionisti ma dilettanti, con meno tutele anche dal punto di vista previdenziale.
E tutto questo dovrebbe essere deciso venerdi dal Consglio federale? Forse saranno gettate le basi per questa ipotetica ristrutturazione che necessita tempo, accordi e convinzione perché c’è chi perderebbe il suo attuale potere contrattuale e di immagine.

Wainer Magnani
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