“Diana è l’uomo giusto per ridare entusiasmo alla Reggiana”

“Diana è l’uomo giusto per ridare entusiasmo alla Reggiana”

Il giornalista Matteo Fumagalli illustra pregi e difetti del neo mister granata. “E’ giovane e sa entrare in sintonia con i giocatori, ha la mentalità del vincente, ama giocare col rifinitore ma sa adattarsi agli uomini che ha a disposizione”

Servizio di Lorenzo Zani


“ Avete fatto un grande acquisto con Aimo, a noi mancherà molto”.
Sono queste le parole di Matteo Fumagalli, collaboratore del Giornale di Carate e del Corriere dello Sport che segue il Renate, dispiaciuto per l’addio di mister Diana, ma convinto che il tecnico bresciano possa fare molto bene sulla panchina granata.


– Come sono stati questi tre anni sotto la guida di Aimo Diana?

“Sono stati tre anni intensi. Il primo anno è subentrato a stagione in corso ed è riuscito a raggiungere la salvezza. L’anno scorso, causa COVID-19, si è giocata praticamente solo l’andata ed infine quest’anno ha condotto la squadra al terzo posto del girone A di Lega Pro, uscendo ai quarti di finale Play Off”.


– Quale lavoro ha saputo svolgere il mister dal punti di vista della gestione del gruppo?

“Ha preso in mano la squadra nel 2018. Si è trovato difronte un gruppo allo sbando, immischiato nella lotta per la salvezza ed è riuscito nel corso degli anni a portare il Renate fra le prime otto che accedono ai play off. Il merito da attribuirgli è stata la sterzata radicale che ha saputo dare dal punto di vista mentale”.

– Come si può inquadrare la figura di Diana come allenatore?

“È un tecnico molto giovane, per questo sa capire le esigenze dei suoi calciatori e vivere lo spogliatoio con la giusta complicità. A Renate, piccola società, che nel corso degli anni ha sempre mirato al raggiungimento dei 40 punti il prima possibile, Aimo ha portato una svolta. Ha saputo aumentare le ambizioni nell’ambiente e sotto la sua guida la squadra ha iniziato a scendere in campo per vincere la partita ed imporre il proprio gioco e non più per cercare il pareggio. Ho visto crescere e migliorare mentalmente molti giocatori del Renate”

– La Reggiana è reduce dalla retrocessione dalla serie B, crede che Aimo possa ridare vivacità alla piazza?

“Certo che si. Se sarà sostenuto dal pubblico e dalla società, come penso che accadrà, pootrà fare grandi cose, sia in termini di risultato, ma soprattutto dal punto di vista del gioco espresso. È un allenatore che arriva al risultato partendo dal gioco, non tutti riescono in questo. Diana sa dare un’identità ben precisa alle sue squadre”.

– Qual’è il modulo di gioco che prediligie?

“Il suo ideale è il 4-3-1-2 avendo un debole per la figura del trequartista. Nel corso degli anni al Renate, avendo in casa dei giocatori quinti di centrocampo molto forti e non disponendo di centrocampisti offensivi, ha utilizzato un 3-5-2. Diana è un allenatore che sa adattarsi al materiale di cui dispone”.

– Dal punto di vista tattico come approccia le gare?

“Diana propone un gioco a trazione offensiva, uno stile molto gasperiniano. Ai suoi giocatori richiede un pressing alto. Spesso a Renate ho visto i “braccetti” di difesa sovrapporsi ed andare al centro dell’area avversaria per ricevere un cross ed il perno centrale della retroguardia lasciato solo a marcare a uomo la punta. Il mister cerca di imporre in ogni partita il proprio gioco e tendenzialmente le sue squadre subiscono pochi goal”.

– Pensa che possa fare bene sulla panchina granata?

“Assolutamente, Aimo è un allenatore straordinario che sa dare alla squadra un gioco forte e un’impronta ben precisa. A noi mancherà molto, gli saremo sempre grati per il lavoro svolto a Renate”.

Wainer Magnani
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