A volte è difficile far capire alle aziende che producono il materiale sportivo cosa significa per i tifosi la maglia della propria squadra. Loro hanno concetti di marketing, innovazione, vendita e comunicazione ma trascurano un particolare che vale soprattutto per le realtà come la Reggiana: la maglia è il simbolo di quel “senso di appartenenza” che prevale su tutto.

Non a caso i reggiani vanno allo stadio, quasi tutti, indossando la maglia che gli è stata regalata o comprata perché si sentono parte integrante. E’ il simbolo che rappresenta la squadra per cui fanno il tifo fin da ragazzini. Rappresenta la storia di un club, la sua anima, la sua identità.

Questo non significa che le nuove tecnologie, le nuove grafiche o i nuovi materiali hanno offerto grandi possibilità alle aziende produttrici per ampliare la gamma. Ogni anni vediamo, soprattutto le squadre di serie A, con maglie che esulano totalmente dall’identità di squadra ma sono belle, cromatiche, a volte fosforescenti ma non sono la stessa cosa. Non è il concetto che guida i tifosi.

La maglia della Reggiana è tutta granata. Stop. Mi dispiace per le aziende produttrici ma è cosi’. Poi abbiamo apprezzato la maglia a strisce granata e blu che ha coinciso con la promozione in serie B ma non è la stessa cosa. Non a caso la maglia del Centenario era tutta granata.

Una lunga premessa semplicemente per dire che chi ha avuto la fortuna di vedere in anteprima la nuova maglia che sarà presentata giovedì 26 agosto al Via delle Spezie racconta di un ritorno al granata a tinta unita. Quindi per la stagione 21/22 avremo una Reggiana che torna in granata, almeno per la prima maglia. Sembra una novità e invece dovrebbe essere la regola, però in questi ultimi anni abbiamo ammirato maglie a strisce granata e blu oppure un granata su diverse tonalità. In passato anche maglie con strisce blu più piccole.

Quest’anno si torna – e qualcuno potrebbe dire finalmente – a una maglia a tinta unita granata.