Le assenze non possono essere un alibi perché la squadra di Diana ha le qualità, la forza e la determinazione per conquistare la quinta vittoria consecutiva
Dopo sette giornata di campionato, cinque vittorie e due pareggi, 13 gol fatti, solo 3 subiti è giusto sposare un concetto: devono essere gli avversari ad avere timore e paura della Reggiana. Massimo rispetto, quindi, per l’Olbia ma la consapevolezza che i granata possono conquistare il successo, la quinta vittoria di fila. E’ vero, mancheranno cinque titolari (Venturi, Scappini, Rosafio, Anastasio e Del Pinto) ma l’organico è stato costruito dal ds Doriano Tosi anche per sopperire alle assenze. Del resto basta oggi guardare la panchina per rendersene conto: Libutti è stato il miglior giocatore dello scorso anno, Neglia è il capocannoniere con tre gol ed è un giocatore che se entra in partita in corsa è devastante, per non parlare di Fausto Rossi o dei difensori Cauz, Laezza o Camigliano che sono titolari a tutti gli effetti, tanto che nessuno sa mai a chi Diana si affida. Muroni? Finora è stato nelle retrovie ma lo scorso anno era un titolatissimo a Modena. Quindi al bando i vittimismi o i finti alibi. Le assenze non possono pesare sulla forza d’urto della Reggiana.
Apro una parentesi sul discorso portiere. Non si sa ancora per quanto tempo Venturi dovrà rimanere lontano dal campo e questo incide molto sulle scelte della società che al momento ha dichiarato di non voler tornare sul mercato. Non so se è vero o se è una dichiarazione diplomatica in attesa di conoscere i tempi di recupero di Venturi, certamente oggi è prematuro fare delle valutazioni ma sono certo che il ds Tosi, proprio perché glielo impone il suo ruolo, ha una lista di portieri svincolati da poter ingaggiare. Una società che ha investito tanti milioni di euro per allestire un organico competitivo e fare un campionato da protagonista non può permettersi un rischio cosi’ elevato. Poi se Venturi sarà in campo tra un mese ne saremo tutti felici ma se non sarà cosi’ ritengo logico e sensato che la società pensi di affiancare Voltolini con un portiere di categoria, non perché non è giusto fidarsi del giovane Alessandro Marconi ma perché questo per la Reggiana non è il campionato degli azzardi ma delle certezze. Del resto, scusate, l’ingaggio in extremis di Lanini e Cigarini sono andati in questa direzione. Discorso diverso per Del Pinto anche se sono certo che a gennaio il ds Tosi ci farà un pensiero a ingaggiare un centrocampista con le caratteristiche di Del Pinto perché ora in organico ci sono dei giocatori, vedi Sciaudone e Muroni che hanno più caratteristiche offensive di Del Pinto. Ma per ora non c’è urgenza.
Chiusa questa parentesi, è giusto pensare a questa partita con l’Olbia con la determinazione di vincere la quinta partita di fila, un record che appartiene alla Reggiana del compianto Loris Dominissini, stagione 2009/10, quindi 12 anni fa. Sono certo che l’Olbia come il Gubbio o la Carrarese saranno avversari ostici, aggressivi, votati a togliere il respiro a Cigarini e compagni ma è pur vero che in trasferta hanno pareggiato una sola partita (Entella) per di più in rimonta. E’ vero che hanno il terzo miglior attacco del girone e quindi Rozzio e compagni dovranno prestare attenzione all’ex Udoh ma sono altresì’ convinto che la difesa sarda avrà più grattacapi nel contenere l’esplosività di Lanini o la verve di Radrezza, gli inserimento di Sciaudone e a controllare un Zamparo che è in fiducia, gioca bene e vede la porta. E sui calci piazzati non dimentichiamo la forza di Rozzio o l’opportunismo di Guglielmotti. In poche parole, sono più le preoccupazioni che avrà l’Olbia che i problemi che si deve porre la Reggiana. Poi si sa, il calcio è lo sport più bastardo e più bello del mondo perché basta un episodio per cambiare le sorti della partita.
Ma c’è un altro fattore che conta molto: il pubblico. Saremo in quattromila o cinquemila al Città del Tricolore, certo non il pubblico delle grandi occasioni ma chi sarà allo stadio farà di tutto per spingere la Reggiana alla vittoria. E questo è il vero dodicesimo uomo in campo per cui chi vuole mugugnare o peggio ancora fischiare aspetti il triplice fischio finale perché solo cosi’ potrà fare il bene della Reggiana e ritenersi un vero tifoso della Reggiana.
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