La grande differenza da un punto di vista economico tra la serie C e la serie B viene esplicitata dalla tabella che pubblichiamo con gli ingaggi lordi tra i due campionati. E’ bene sottolineare che nella tabella che riguardano le squadre di serie B non è calcolato un 20% di tasse per il costo azienda, oltre al costo per i compensi ai procuratori che in molti casi superano il milione di euro e le rescissioni, vale a dire i soldi che vengono spesi per contribuire alle uscita dei giocatori che non rientrano nel progetto tecnico. Per questo motivo sono numeri in difetto. Lo stesso vale per la serie C ma stiamo parlando di cifre decisamente insignificanti mentre in serie B incidono in modo notevole. Per fare un esempio, la Reggiana alla voce “procure” non superava i 200mila euro.

Nel campionato 2021/22 (dati da bilancio depositato) il monte ingaggi dei calciatori in forza alla società granata è stato di 5.078.715 euro, mentre gli stipendi degli altri dipendenti pesano per 328.161 euro. Il dato che viene indicato per la stagione 2022/23 appena conclusa con la promozione della Reggiana è di 4 milioni e 904.537 euro ma non si tiene conto dei movimenti operati a gennaio che hanno portato a un ulteriore sbilanciamento del monte ingaggi, oltre che delle procure, quindi si può ipotizzare un costo ingaggi lordo attorno ai 6 milioni di euro. Se raffrontiamo questo elemento con i dati delle società di serie B di quest’anno si può evidenziare come i granata si colloca al 18esimo posto, appena sopra a Cittadella (3 milioni e 265mila euro) e Cosenza (5 milioni e 232mila euro). Per questo motivo il monte ingaggi della Reggiana è destinato ad aumentare. Alla luce di questi dati che riguardano le società di serie B è logico che la Reggiana dovrà drasticamente aumentare il monte ingaggi che però rientrerà in un equilibrio di bilancio dovuto alle maggiori entrate per i diritti televisivi che si aggirano dai 6 agli 8 milioni di euro. Il Modena, che per certi aspetti può essere paragonato alla Reggiana, ha quest’anno un costo giocatori di 8 milioni e 173mila euro, 1 milione in più rispetto allo scorso anno in serie C. A bilancio il costo del lavoro della società di Viale Monte Kosica è stato di 8.981.988 euro, compreso l’ammontare dei premi (1.900.000 euro) riconosciuti a tutto l’organico a seguito dei risultati sportivi raggiunti.

Le difficoltà della serie B si possono dedurre da questi numeri: il Genoa secondo in classifica ha un portafoglio di 30 milioni, il Parma che punta ai playoff è di 26 milioni. Spendere tanto non significa ottenere matematicamente dei risultati e il Benevento è un esempio perchè ha speso 18 milioni e rischia la retrocessione come la stessa Spal che ha un portafoglio giocatori superiore ai 10 milioni di euro. Facendo il raffronto tra la serie B e la serie C 15 squadre hanno speso oltre 8 milioni di euro, vale a dire più di tutte le squadre di terza serie dato che il Crotone è il club con maggior incidenza con 7 milioni e 490mila euro seguito da Entella (6.646.205 euro), Vicenza (6.157.620), Triestina (6.015.894 euro), Padova (5.666.203), Cesena (5.755.306 euro). Il Catanzaro che ha dominato il campionato ha un costo giocatori di 5 milioni e 519mila euro, la Feralpisalò che ha vinto nel girone A ha speso poco più di 2 milioni. In serie B solo Cittadella e Cosenza hanno speso meno rispetto alle squadre di serie C e questa è la vera forbice che, spesso, viene trasferita sul campo. Non sempre, perché come abbiamo visto ci sono squadre che hanno speso poco come il Sudtirol (6 milioni e 153mila euro) che lotta per la serie A e il Venezia (20 milioni e 850mila euro) che lotta per la salvezza per non parlare del Benevento, Ternana e Spal.