Venturi, dove eravamo rimasti

Venturi, dove eravamo rimasti

“La Reggiana è sempre stata la mia priorità anche se non nego di aver avuto qualche approccio ma volevo fortemente rimanere in granata. Il fatto di firmare per due anni mi rende particolarmente orgoglioso e felice di vestire ancora la maglia granata. Sono molto motivato e carico anche per cancellare l’amarezza della retrocessione”.

La Reggiana riparte dal portiere Giacomo Venturi che ha firmato un contratto biennale. Un attestato di stima che lo rende orgoglioso e che l’ha messo a dura prova. Venturi porta i segni di un destino che l’ha messo a dura prova.

Venturi, in battuta verrebbe da chiederle se salirà realmente in ritiro a Carpineti?

“E’ una domanda che in tanti mi hanno fatto, anche per riderci sopra. Nel calcio capitano questi tipi di infortunio, certo che hanno avuto una strana coincidenza perché sono capitati tutti nei primi giorni di ritiro a Carpineti. Il primo dopo sei giorni, il secondo dopo quattro”.

Quindi si allenerà a domicilio?

“Lo potrei chiedere ad Antonio Razzano oppure salire una settimana dopo in ritiro. Spero non valga il detto “non c’è due senza tre” ma battute a parte, sono abbastanza fatalista”.

Cosa le hanno tolto questi due gravi infortuni?

“Hanno influito nel mio percorso, non tanto dal vista punto di vista delle prestazioni, quanto psicologico e nella possibilità di vivere lo spogliatoio e il rapporto con i compagni. Questo mi è mancato”.

Però si è rifatto con gli interessi nei play off perché quel rigore parato contro il Potenza è stato fondamentale per vincere i play off.

“Nel corso di questi due anni ho commesso degli errori ma penso anche di avere fatto delle buone cose”.

Lo dimostra il fatto che la Reggiana le ha rinnovato il contratto per due anni.

“La Reggiana è sempre stata la mia priorità anche se non nego di aver avuto qualche approccio ma volevo fortemente rimanere in granata. Il fatto di firmare per due anni mi rende particolarmente orgoglioso e felice di vestire ancora la maglia granata. Sono molto motivato e carico anche per cancellare l’amarezza della retrocessione”.

La retrocessione è ancora una ferita aperta?

“Dobbiamo resettare però, farne tesoro per non commettere gli stessi errori. Era più facile salvarsi che vincere i play off ma inizia una nuova stagione, quindi è giusto guardare al futuro”.

La vittoria dei play off due anni fa vi può condizionare?

“Deve essere un motivo d’orgoglio e stimolo per ciò che abbiamo fatto e che sappiamo possiamo ripetere”.

Quindi è una Reggiana che punta alla serie B?

“Non sarebbe corretto parlare di serie B perché sono cambiati tanti protagonisti, dall’allenatore a diversi giocatori. Le motivazioni ci sono tutte per fare bene, per essere competitivi. Di sicuro giocheremo sempre per vincere”.

Ha conosciuto il tecnico Aimo Diana?

“Ancora no. Ne ho parlato con Antonio Razzano che l’ha conosciuto e con diversi giocatori di cui mi fido e credo che sarà una stagione stimolante”.

Quanto le sono mancati i tifosi allo stadio?

“Tantissimo e non vedo l’ora di poterli riabbracciare al Giglio, nel nostro stadio. Non dico che giocare senza tifosi è demotivante ma certamente non è la stessa cosa. Sono cosciente che i nostri tifosi hanno vissuto due stagioni contrastanti passando dalla felicità per una serie B conquistata dopo 21 anni all’amarezza per un’immediata retrocessione. Starà a noi riavvicinarli alla squadra per ritrovare subito l’entusiasmo perduto”.

Come valuta la volontà di alcuni suoi compagni che vorrebbero lasciare la Reggiana per rimanere in serie B?

“Una scelta che rispetto perché credo siano legittime. Come detto per me la Reggiana è sempre stata la prima scelta”.

Si ritiene un beniamino dei tifosi granata?

“Non sono molto social ma sono felicissimo dell’affetto che i tifo granata mi hanno sempre dimostrato “

Wainer Magnani
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