Ho conosciuto il progetto “Provincia Granata” e ritengo possa accrescere il “senso di appartenenza” della Reggiana e il “radicamento al territorio”. Sono state gettate le prime basi ma ho visto tanto entusiasmo da parte delle dodici società, diciamo pioniere, di questo progetto che è destinato ad ampliarsi. Sono convinto che già in questi giorni altre società giovanili e scuole calcio potranno affiliarsi alla Reggiana. Un progetto che è basato sul rapporto tra i club, sulla voglia di conoscersi e di interagire. Non ci sono altri interessi, vincoli o paletti. La volontà è quella di portare il brand Reggiana in Provincia attraverso incontri tra le squadre, comunicare certi principi, filosofie e ovviamente la passione per il calcio.

Ciò che ho notato parlando con alcuni amici-dirigenti presenti in sala è strato l’entusiasmo con cui questo progetto “Provincia Granata” è stato accolto. Una precisa volontà di sentirsi parte della famiglia granata.

Poi c’è un altro progetto che ha visto la Reggiana e l’Associazione Italiana Arbitri ollaborare per mettere in pratica quello che a livello nazionale è stato messo in campo, vale a dire la possibilità per i ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni di avere un doppio tesseramento. In pratica possono essere tesserati per una società di calcio e anche per l’Aia. E in questa logica la Reggiana ha messo a disposizione della sezione arbitri reggiana i capitani e vice capitani di tutte le formazioni giovanili che avranno cosi’ la possibilità di frequentare il corso arbitri e continuare a giocare nella Reggiana. In futuro, poi, avranno la possibilità di scegliere se continuare come giocatori o se iniziare la carriera di arbitri avendo già frequentato il corso. Un progetto decisamente innovativo e che la Reggiana per la prima volta ha messo in pratica.