Il Lentigione ha una dimensione da professionisti grazie agli ex granata

Il Lentigione ha una dimensione da professionisti grazie agli ex granata

Il ds Alberto Biagini ha allestito una squadra di assoluto valore e organizzato alla perfezione il club. Il presidente Alfredo Amadei fa classifica a parte. Le stelle della squadra di Notari sono il terzino Agyemang, i centrocampisti Scalini e Piccinini e l’attaccante Barranca

Sono andato a vedere il Lentigione perché ero curioso di osservare questa squadra prodigio che in classifica si trova a tre punti dalla vetta ma con una partita in meno. Un Lentigione che ha infilato 23 risultati utili consecutivi.

Una curiosità dettata anche dalla presenza di molti ex granata. La prima considerazione che mi sento di stilare è nei confronti del ds Alberto Biagini che ha allestito una squadra di assoluto valore con un impegna finanziario, mi dicono, modesto e organizzato una società di vello. Una struttura societaria snella con figure altamente professionali (aggiungiamo anche in termini di eleganza) come il team manager Sergio Balia (altro ex granata). Un club che ha l’incondizionato appoggio del sindaco Nicola Cesari e del vice Romeo Azzali (sempre presenti). Una società di serie D che ha raggiunto una mentalità e una organizzazione da Lega Pro. Lo si capisce da tanti piccoli particolari non da ultima una divisione comunicazione che non ha nulla da invidiare a club professionisti.

Ovviamente il presidente Alfredo Amadei fa storia a parte e mi è piaciuto un concetto che ha espresso: ama la realtà di Lentigione dove la responsabilità del presidente è legata allo stretto rapporto con l’allenatore e i giocatori. Nulla di più. E lui è un presidente che è sempre presente agli allenamento come alle partite. Per intenderci non se la sente di essere il presidente di una squadra di calcio che rappresenta una città o una tifoseria e come tale ha molti doveri e obblighi. E’ una visione ancora sentimentale e di rapporti umani più che di immagine. Ciò nonostante Alfredo Amadei ha espresso in modo netto la sua volontà di provare a vincere il campionato per approdare in serie C forte anche dell’appoggio incondizionato del sindaco di Sorbolo-Mezzani Nicola Cesari che ha già messo a delibera la costruzione a Mezzani, dietro le scuole, di un nuovo impianto in sintetico (costo 3 milioni di euro) e che avrà la capacità di ospitare campionati professionistici.

A livello di curiosità voglio sottolineare che allo stadio Immergas Green Arena, come è stato ribattezzato, era presente anche il patron Romano Amadei, come a dire che il primo amore (o il secondo) non si dimentica mai.

Detto questo la curiosità era di vedere all’opera il Lentigione squadra e senza tenere conto del netto successo contro la Marignanese (2 a 0) occorre rimarcare un primo tempo spettacolare da parte dei ragazzi di Bobo Notari.

Un calcio offensivo giocato a grande velocità e con precise trame di gioco. Una squadra che pressa, attacca e gioca muovendo la palla con velocità e precisione con schemi imparati a memoria. Un vero spettacolo difficile da vedere a questi livelli. Poi ci sono alcune individualità interessante e che non scopro certo io perché sono sulla bocca di tutti a iniziare dall’esterno sinistro Agyemang, classe 2002, ex settore giovanile della Reggiana prelevato dal Bologna: fisicità e irruenza anche abbinata anche a una discreta tecnico e una buona capacità di stare bene in campo.

Le “stelle” di questo Lentigione sono l’attaccante esterno Franceso Barranca, classe 1998, un’ala dotato di tecnica, movimento, agonismo e straordinaria velocità. Non è un bomber ma ama anche l’assist, un attaccante che spacca le difese avversarie tanto che l’allenatore Matteo Vullo (figlio dell’ex allenatore della Reggiana che ha conquistato la salvezza ai play out) ha dovuto cambiare per tre volte gli uomini che lo marcavano. Poi c’è Gabriele Piccinini, classe 2001 che ha il “fisico” per la serie C ma soprattutto una grande tecnica e dinamismo. Stilisticamente non è perfetto nella sua corsa ma è continuo e soprattutto gioca in più ruoli. Contro la Marignanese è stato utilizzato da centrocampo di sinistra ma mi è stato detto che può giocare anche esterno offensivo o trequartista. Un ragazzo che sicuramente è destinato al professionismo. Non ci sono dubbi.

Un altro giocatore molto interessante è Nicolò Scalini, classe 1995: un regista davanti alla difesa molto tattico, dinamico e di spessore. Ovviamente è tutto il Lentigione che si è mostra di buon livello, come dice la classifica. La mia attenzione si è focalizzare sugli ex granata Altinier e Staiti che non hanno certo bisogno di presentazione ma vorrei solo rimarcare la grande energia che mettono nella partita. Sono motivati e vogliono essere decisivi in questo Lentigione pur avendo alle spalle una straordinaria carriera professionistica sia partendo titolari che dalla panchina. Per questo vanno apprezzati.

Sarebbe riduttivo accendere i riflettori sui giocatori trascurando il lavoro del tecnico Roberto Notari perché l’allenatore ha impresso una precisa impronta di gioco alla sua squadra. Come si usa dire: si vede la mano dell’allenatore in quella che è l’identità di gioco.

Concludo con una nota: tra le protagoniste di questo girone di serie D ci sono senza dubbio Fiorenzuola e Lentigione che sono state allestite da due direttore sportivi reggiani e che provengono dal settore giovanile della Reggiana: Marco Bernardi a Fiorenzuola e Alberto Biagini al Lentigione. Niente male.

Wainer Magnani
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