L’incontro con Fausto Rossi, un uomo di altri tempi

L’incontro con Fausto Rossi, un uomo di altri tempi

Si sente adottato dalla nostra comunità perché si è integrato alla perfezione e la reggianità la vive a pieni polmoni tutti i giorni: dall’andare a prendere i bambini a scuola, al fare la spesa, nel seguire i figli alla Reggio Calcio

Ogni volta che dialogo con Fausto Rossi, sia in conferenza stampa ma soprattutto nel “terzo tempo” ho la sensazione di parlare con un uomo di un altro tempo, quando anche nel mondo del calcio c’erano valore veri come il senso di appartenenza a una maglia. Fausto Rossi è questo. E non parlo da un punto di vista calcistico, per lui parla il campo e ciò che ha fatto in carriera (poi tornerò su questo argomento) ma proprio come padre di famiglia, uomo che vive il territorio che si integra nel tessuto sociale. Un torinese radicato a Reggio Emilia. Ma c’è di più: hai la sensazione di parlare più che con un calciatore che dice le solite frasi convenzionali, con un innamorato del calcio, un ambasciatore di questo sport e in particolare con un uomo che ha ancora molto da dare e da dire al calcio granata e italiano in generale. Quando parla del suo passato, degli anni nelle giovanili della Juve, capisci che Fausto è un esempio da portare alle giovani generazioni. Per questo mi permetto di dare un suggerimento al responsabile del settore giovanile: un incontro tra Fausto Rossi e tutti giovani che compongono il settore giovanile per capire tanti aspetti di questo mondo, per essere preparati a diventare dei professionisti ma anche a farne un dramma se non vieni confermato, anzi devi mettere ancora più energie per arrivare, in qualsiasi ambito professionale.

Fausto Rossi è certamente qualcosa in più rispetto al suo ruolo di calciatore della Reggiana. Sono certo che all’interno del gruppo è un punto di riferimento per i compagni, non solo in campo ma nella vita di tutti i giorni. E’ un generoso che si mette a disposizione di tutti i compagni di squadra. Si sente adottato dalla nostra comunità perché si è integrato alla perfezione e la reggianità la vive a pieni polmoni tutti i giorni: dall’andare a prendere i bambini a scuola, al fare la spesa, nel seguire i figli alla Reggio Calcio. Quando racconta il suo vissuto resti incantato e lo ascolti con piacere. Non ti rendi conto di avere al cospetto un giocatore che ha scritto pagine importanti del calcio italiano ed europeo perché prevale sempre la sua umanità e modestia. E’ un profondo innamorato della sua famiglia e questo è naturale ma è l’intreccio tra Reggiana, Juve e Toro che rendere il tutto simpatico e piacevole. In questo mondo c’è tutto il suo orgoglio.

Fausto Rossi si sente ambasciatore della Reggiana e lo sarà a prescindere da tutto e da tutti. E’ piacevole trascorrere con lui un paio d’ore a tavola oppure davanti a un caffè. Mai banale o scontato.

Poi viene l’aspetto calcistico e nel mio immaginario lo vedo come il futuro Walter De Vecchi: un regista difensivo. E’ vero, il calcio è cambiato, oggi si gioca in modo diverso ma ne siamo certi? Ci sono esempi che dicono il contrario, vedi Bisoli col Sudtirol e allora penso cheun Fausto Rossi perno centrale della difesa a tre potrebbe essere un lusso per qualsiasi squadra. Ma del resto in molte partite lo sta già facendo con la Reggiana privilegiando la fase difensiva sfruttando proprio la sua intelligenza calcistica. In ogni caso oggi la Reggiana ha bisogno del suo talento a centrocampo. Mi piace anche un altro aspetto: Fausto Rossi si sente in debito con i reggiani e la Reggiana per una retrocessione dalla serie B traumatico. Sono certo che quando (speriamo presto) festeggerà la promozione in serie B si sentirà più sollevato e orgoglioso di aver restituito a Reggio Emilia ciò che merita.

Wainer Magnani
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