Ho detto e lo ripeto: se Nesta lascerà la Reggiana sarò molto dispiaciuto perché ho apprezzato la persona e anche l’allenatore, con pregi e difetti. Nesta ha centrato l’obiettivo della salvezza anticipata, ci ha messo la faccia nei momenti difficili, è sempre stato onesto e credibile agli occhi dei giocatori e rispettoso nei miei confronti come di tutti i media. Ma avrò – purtroppo – modo di sviluppare questo argomento. Ciò che ci tengo a rimarcare è che capisco benissimo Nesta perché so qual è il significato della parola “riconoscenza”. Nel calcio la massima espressione di questo concetto è stato Carlo Ancelotti ma penso che nella nostra vita lavorativa tutti abbiamo una persona a cui dobbiamo molto. Per me è stato così ma penso per ognuno di voi. Per questo comprendo Alessandro Nesta se vuole onorare il debito di riconoscenza nei confronti di Adriano Galliani che l’ha reso ricco e famoso. Mi è stato fatto notare che anche Nesta ha dato tanto al Milan e caso mai la stessa carriera la poteva fare in un’altra squadra. E’ vero ma la realtà è che per dieci anni Nesta ha avuto Galliani come punto di riferimento al Milan. Non è una questione di serie A o di Monza ma di Galliani. Se lo avesse chiamato anche in serie C avrebbe risposto allo stesso modo. Io ne sono sicuro. Non è una mancanza di rispetto nei confronti della Reggiana cui deve riconoscenza per aver avuto la possibilità di rilanciarsi dopo due anni di inattività. Bisogna però mettere sul piatto della bilancia tutto ciò che ha fatto Nesta, anche in termini di immagine, per la Reggiana.