Ripartire dai propri limiti per costruire la salvezza

Ripartire dai propri limiti per costruire la salvezza

La Reggiana è ancora viva e in grado di conquistare la permanenza in serie B attraverso i play out ma occorre trovare un equilibrio tattico perché altrimenti si rischia grosso

Non so se fa più male l’errore arbitrale commesso in occasione del gol annullato a Mazzocchi oppure l’incapacità della Reggiana di concretizzare le tante occasioni avute, salvo poi mostrare una fragilità difensiva demoralizzante.

Ma in questi tre concetti c’è tutto il pareggio contro il Brescia con una aggiunta: la classifica dice che la salvezza dei granata passerà inevitabilmente dai play out.

Questo è il vero obiettivo della Reggiana: acciuffare il quintultimo posto. E sarà una grande impresa perché l’Ascoli è una squadra di valore ed è in vantaggio nei confronti dei granata e il Pescara non demorde.Una presa di coscienza indicata dalla classifica anche se logicamente la Reggiana deve pensare partita dopo partita, nel tentativo di fare più punti possibili.

Sull’ennesimo errore arbitrale si è già detto tanto. E’ grave perché ha cambiato il corso della partita. E’ grave perché è l’ultimo di una lunga serie. E’ ancora più grave perché questo errore è stato certificato dal Team Var che si sono esercitati a microfono spento proprio nel match Reggiana-Brescia. E fa rabbia perché non regge il concetto che l’errore subito dalla Reggiana è stato compensato dal “favore” ricevuto per la convalida del gol di Varone.

Detto questo, alla Reggiana non si può rimproverare niente anzi sono convinto che i granata hanno dato tutto e anche di più. Ma questi sono i limiti di una squadra che – mi ripeto – è una “coperta corta”. Contro il Brescia ha prodotto una quantità enorme di conclusioni (15) ma solo quattro nello specchio della porta ma la “colpa” non è solo del portiere Joronen, della sfortuna ma anche di una incapacità realizzativa congenita ai granata. Zamparo ha firmato il suo primo gol in serie B ma non ha l’anima del killer e Kargbo a volte sembra che prima di calciare chiuda gli occhi. Laribi quando è entrato è sparito.

Sono questi i limiti di una squadra che non ha equilibrio per cui se gioca a trazione anteriore concede sempre qualcosa di troppo agli avversari. I due gol subiti ne sono un esempio. Ma credo non ci si possa fare nulla. Cosi’ come è evidente che i rinforzi di gennaio stanno dando poco alla causa granata. Certo, non per loro responsabilità diretta ma per tanti motivi tra cui il fatto che hanno pagato la lunga inattività. A volte faccio anche fatica a capire perché si devono schierare dei giocatori a piedi invertiti (vedi Radrezza e Del Pinto) oppure giocatori che sono fuori ruolo (Kirwan e Yao) anche se forse non ci sono in organico dei giocatori per questi ruoli.

Ma va rimarcato che la Reggiana è ancora viva e in grado di combattere nelle prossime sei partite per conquistare i play out e poi soprattutto nell’eventuale spareggio che, speriamo, sia con il Cosenza. Questo è l’elemento principale che conferma anche ciò che Rozzio e compagni avevano mostrato a Frosinone. Una Reggiana che può cimentarsi alla pari contro tutte le avversarie ma per vincere, a volte, occorre qualcosa di più.

Wainer Magnani
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