Reggiana, un pareggio meritato ma sofferto

Reggiana, un pareggio meritato ma sofferto

Un punto che lascia tutto inalterato anche se la classifica è preoccupante perché lascia pochi margini di speranza nella salvezza diretta. I granata hanno dato tutto quello che avevano ma è stato insufficiente per vincere

La Reggiana ha conquistato un pareggio meritato ma sofferto. In questi due concetti (meritato e sofferto) c’è tutta la sfida contro il Cosenza. Una partita iniziale male, anzi malissimo con il vantaggio di Gliozzi ma che addirittura poteva finire peggio se Venturi, proprio all’ultimo soffio di partita, non avesse compiuto la sua unica vera parata di tutto il match. Ma per assurdo a recriminare potrebbe essere il Cosenza che dopo il vantaggio ha visto sfumare il raddoppio su un doppio palo con palla tornata in gioco che ha dell’incredibile. Il 2 a 0 dopo sei minuti avrebbe potuto schiantare la Reggiana. Cosi’ non è stato ma va detto che pur contro una difesa dei calabresi piuttosto ballerina, Ardemagni e compagni hanno fatto di tutto e di più per dimostrare la poca pericolosità offensiva. C’è voluto una conclusione dell’ex Varone (ancora lui, come all’andata) per cancellare l’incubo della sconfitta che avrebbe potuto presagire nefasti scenari. La Reggiana ha creato e sbagliato tanto e si può anche aggrappare alle cervellotiche decisioni dell’arbitro Sacchi ma certamente deve recitare il mea culpa per ciò che non è stata in grado di fare in questa partita contro un avversario modesto. Ad esempio giocare una partita tatticamente intelligente, puntando sulla maggiore qualità nel palleggio e sulla velocità di Kargbo. E forse l’allenatore l’aveva preparata in un modo ma poi sul campo si è rivelata in un altro. Solo cosi’ si può spiegare la sostituzione del centrocampista Del Pinto dopo dodici minuti.
Una Reggiana brutta che, però, rispetto alle precedenti partite ha giocato col cuore, come aveva chiesto l’allenatore, mettendo in evidenza, però, tutte le carenze e le paure di questo momento ma certamente non si è risparmiata. I granata hanno lottato contro il fantasma della sconfitta e alla fine lo sforzo è stato premiato. Non a caso è stato Varone a segnare il gol del pareggio, il granata che impersonifica al meglio lo stile del gladiatore pur con tutti i suoi limiti, vedi il raddoppio mancato con un tiro stropicciato. Un pareggio – come detto – meritato perché il Cosenza, a parte i due lampi iniziali e il brivido finale provocato a Venturi, in fase offensiva ha fatto poco anzi niente. Petrucci e compagni hanno pensato a gestire il vantaggio e forse per buona parte del match hanno pensato di portare a casa i tre punti.La Reggiana ha dato tutto quello che aveva, su questo non ci piove, però non è servito per mettere sotto il Cosenza ma è soprattutto in chiave futura che pone molti dubbi. Questo pareggio consente alla Reggiana di credere ancora nel miracolo salvezza anche se bisogna prendere atto delle difficoltà del momento e sperare che la sosta possa servire per ritrovare Fausto Rossi ma anche e soprattutto una migliore condizione atletica di molti giocatori. In più occorre questi dieci giorni devono restituire serenità e lucidità al mister Alvini che forse più di tutti sta pagando la pressione psicologica di volere a tutti i costi la salvezza.Certo la classifica, oggi come oggi, parla chiaro: Ascoli, Cosenza e Reggiana sono le indiziate per accompagnare Pescara ed Entella in serie C. Una direttamente e l’altra ai play out. L’unica squadra che ha un ruolino di marcia stile Reggiana è il Pordenone che non ha giocato per il Covid e che tra l’altro dovrà venire a Reggio. Ma i cinque punti di vantaggio sono molti a otto partite dalla fine.

Wainer Magnani
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