SIAMO FINITI IN UN CUL-DE-SAC

SIAMO FINITI IN UN CUL-DE-SAC

Non eravamo pronti e preparati per questi eventi. Non siamo stati in grado di prevedere, ragionare, pensare. Io per primo. Ho letto che le misure di prevenzioni sono state messe in atto per uno specifico elemento: evitare che il nostro sistema sanitario vada in tilt. Vero dal momento che non si capisce ancora quanto è

Non eravamo pronti e preparati per questi eventi. Non siamo stati in grado di prevedere, ragionare, pensare. Io per primo.
Ho letto che le misure di prevenzioni sono state messe in atto per uno specifico elemento: evitare che il nostro sistema sanitario vada in tilt. Vero dal momento che non si capisce ancora quanto è letale il Coronavirus. Sappiamo che si diffonde con facilità estrema, che non abbiamo ancora un vicino e delle cure specifiche. E’ forse già basta per metterci in guardia. Per questo si è cercato con misure raffazzonate all’inizio e via via più studiate dopo di contenere il Coronavirus. E’ evidente che non ci siamo riusciti, che non ci riusciremo. Non voglio entrare nelle pieghe della nostra vita quotidiana dato che i disagi sono sotto gli occhi di tutti.
Voglio parlare di ciò che conosco meglio. Ero e sono tuttora convinto che il calcio è “passione e partecipazione” e senza i tifosi è uno sport che non ha senso di esistere. Si è tifosi nel momento in cui si gioca a calcio, si partecipa al gioco del calcio e non per vederlo in tv. Il calcio non è un gioco alla Play Station. Resto dell’idea che “le partite a porte chiuse uccidono il calcio” però faccio una riflessione: c’è lo spazio organizzativo per pensare di portare avanti il campionato, mi riferisco alla serie C, in modo più o meno regolare. Si può pensare di giocare domenica e mercoledì per due mesi? Non lo so. La Reggiana adesso ha un calendario che più fitto non si può, però venerdi 13 c’è il derby col Modena. Ora non credo che tra dieci giorni l’emergenza Coronavirus sia finita. Magari. Prego perché sia cosi’. Ma dubito, anzi la notizia che anche i giocatori granata sono sotto esame perché un atleta è venuto a contatto con un possibile contagiato dice tutto sulla nostra fragilità. Ora speriamo che tutti i test siano negativi perché se cosi’ non fosse la Reggiana dovrebbe rinunciare a dei giocatori e la considerazione è logica: ne sarebbe penalizzata. Ma spero vivamente che non sia cosi’ e torno al concetto iniziale: Reggiana-Modena a porte aperte o rinviata?
Non sarà solo un discorso che riguarda la Reggiana ma tutto il girone anche se proprio Reggio Emilia e Modena, adesso sono le province più a rischio per il Coronavirus.
Un derby a porte chiuse? Lo so, sarebbe un affronto alla passione dei tifosi. Io la contesto per primo ma pongo alcune domande.
Nell’attuale calendario c’è lo spazio per un altro posticipo infrasettimanale?
Una partita come Reggiana-Modena con diecimila tifosi allo stadio è un veicolo di contagio per il Coronavirus. E attenti. Non riguarderà solo chi allo stadio sarà contagiato perché a sua volta avrà contatti con altri amici, colleghi o conoscenti.
Un derby a porte chiuse a chi serve? Solo per dire “una partita in meno” da recuperare? In questo caso non ci sono immagini tv da diffondere in tutto il mondo, anzi molte partite di B si sono già giocate a porte chiuse.
E’ pensabile che lo Stato-Regioni decida che la quarantena è finita con l’8 marzo?

Wainer Magnani
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