Tre fattori che hanno condizionato i granata, ma saranno azzerati col Novara

Tre fattori che hanno condizionato i granata, ma saranno azzerati col Novara

Ci sono almeno tre buoni motivi per credere che venerdi’ ritroveremo la vera Reggiana.

A PORTE CHIUSE
Non so quanti giocatori della Reggiana hanno mai giocato in uno stadio a porte chiuse ma è certamente una sensazione strana, allucinante, surreale. Sembrerà una banalità ma non è cosi’. E’ difficile per chi non ha mai provato questa esperienza calarsi in questo contesto dovendo giocare non una amichevole bensì una partita dei quarti di finale per la conquista della serie B. Non è il voler fornire un alibi ai granata ma è un elemento che ha inciso nella prestazione della Reggiana che, a differenza del Potenza, si cimentava per la prima volta in questa nuova dimensione.
Per i giocatori in campo è difficile isolarsi, trovare la giusta concentrazione e non avvertire la pressione di una partita importante con le indicazioni che arrivano dalla panchina che penetrano nella testa in modo oppressivo. E’ un contesto difficile da spiegare e da capire dall’esterno ma necessita un certo adattamento. Non è come giocare una amichevole senza tifosi. La Reggiana ne ha pagato lo scotto, per lo meno alcuni giocatori, soprattutto chi vive di adrenalina, chi fa del feeling con i tifosi un forte incentivo o chi ha bisogno di non essere “martellato” in continuazione.
Se vedere una partita a porte chiusa in televisione è decisamente strano e forse poco accattivante, giocarla in campo è decisamente surreale. Ecco perché la Reggiana ha pagato questo impatto del silenzio e del rimbombo delle “voci” a differenza del Potenza che si era già calato in questa dimensione ed entrato nella logica di partita a porte chiuse. Per questo motivo la prossima sfida contro il Novara per i granata non presenterà più questa sorpresa ma Spanò e compagni sapranno gestire questo “vuoto” e il rimbombo delle voci.

RITMO PARTITA
Un altro aspetto che occorre tenere conto è il ritmo partita. Nemmeno questo è un alibi ma i cinque mesi di mancanza di una partita vera, oltretutto fondamentale per il futuro come quella col Potenza, hanno pesato nella testa e nelle gambe dei giocatori. Non si è visto la solita manovra aggressiva, veloce e pungente che ha caratterizzato la Reggiana di Alvini perché pur allenandosi con grande dedizione, pur senza trascurare il minimo particolare la partita vera è un’altra cosa. Oltretutto se vale la semifinale.

VOTATI ALLA VITTORIA
In questa logica ha inciso un altro fattore: la Reggiana aveva a disposizione due risultati su tre e pur giocando per la vittoria questo riflesso condizionato ha inciso a differenza del Potenza che ha giocato in modo spensierato e spregiudicato: sapevano di avere a disposizione un solo risultato è hanno dato tutto in quella direzione.
Venerdi’ contro il Novara la musica cambia perché entrambe le squadre, psicologicamente, sono allineate. Il pareggio non basta e si deve puntare alla vittoria con una precisa strategia: la Reggiana attingerà dal suo gioco offensivo, il Novara punterà sulle ripartenza veloci. Ma entrambe avranno la menta sgombra perché bisogna solo vincere, nei tempi regolamentari o ai supplementari.

Wainer Magnani
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