L’analisi parte seconda: Il tecnico Viali aveva puntato su giocatori con altre caratteristiche e su questo aspetto occorrerà fare una riflessione per capire cosa ne pensa il tecnico Dionigi che conosce bene la categoria
Noto che non c’è tempo per guardarsi indietro e fare un’analisi di ciò che è successo e magari, come ha detto il presidente Salerno, fare autocritica. Il calcio va forse troppo veloce e oggi già si pensa al futuro del club, alle scelte dei giocatori invece occorrerebbe capire cosa è successo prima del miracolo compiuto da Dionigi e perché si è arrivati a disputare un campionato deludente. Sempre parole del presidente.
Provo quindi a mettere in fila alcune considerazioni. La prima è che la serie B ci ha insegnato che occorre avere fisicità per poter competere, soprattutto per la salvezza, ciò che invece l’organico della Reggiana non aveva, per lo meno in modo preponderante. Il tecnico Viali aveva puntato su giocatori con altre caratteristiche e su questo aspetto occorrerà fare una riflessione per capire cosa ne pensa il tecnico Dionigi che conosce bene la categoria.
Non entro nel merito delle lacune che abbiamo tutti visto e mi riferisco a un esterno mancino di ruolo oppure al fatto che avevamo quattro giocatori per uno stesso ruolo: Reinhart, Stulac, Cigarini e Kabashi o altre incongruenze emerse nel corso della stagione. Col senno del poi occorre ammettere che l’organico della Reggiana non era affatto omogeneo e ben equilibrato nei vari ruoli, complice il fatto che il tecnico Viali aveva pensato a un modulo di gioco salvo poi cambiarlo in corso d’opera ma soprattutto aveva variato la posizione di alcuni giocatori creando dei doppioni, vedi Vergara-Marras oppure non si era accorto di avere in casa il regista che voleva (Reinhart) sacrificando un giocatore (Stulac) per cui la società aveva fatto un grande sforzo economico. Stesso discorso per giocatori che non erano congeniali al progetto tattico di Viali come Urso o Fiamozzi e lo stesso Stramaccioni ceduto poi in prestito.
Ripartendo da Dionigi non si dovranno commettere questi errori sia nella scelta di giocatori, soprattutto in difesa e a centrocampo, di buona struttura atletica ma soprattutto a livello tattico. Dionigi dovrà pronunciarsi sull’idea di squadra che vuole assemblare. Davide ha conosciuto bene i giocatori che ha avuto a disposizione in questi due mesi, quelli che sono a contratto e può illustrare in modo compiuto al ds il suo progetto di squadra. E’ un vantaggio notevole poter iniziare la stagione con lo stesso allenatore, anche se è stato solo per due mesi alla corte della Reggiana. Lo stesso discorso vale per il direttore sportivo. Poi se volete possiamo anche valutare a bocce ferme l’operato di Marcello Pizzimenti.

Partendo dagli errori di composizione della squadra dello scorso anno e dalla non conoscenza dell’organico da parte di Viali, si devono prendere i giusti correttivi.
Questo è un primo elemento fondamentale per iniziare col piede giusto la stagione.
La scelta dei giocatori ideali per il calcio di Dionigi non è legata al budget ma alle caratteristiche dei giocatori che si vogliono portare alla Reggiana. Il budget entrerà in gioco nel momento in cui opererà una scelta tra un giocatore navigato, esperto e di assicuro affidamento rispetto rispetto ad un giovane oppure a un emergente proveniente dalla serie C. Qui il budget fa la differenza in termini di qualità ipotetiche ma non le caratteristiche del singolo giocatore. Logico che starà nella bravura del ds individuare il giusto prototipo di giocare.
Per ora mi fermerei qui.
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