Gli episodi, la classifica, il futuro e i mal di pancia

Gli episodi, la classifica, il futuro e i mal di pancia

Contro il Pontedera non sono bastati 16 calci d’angolo, sette palle gol e un rigore per trovare la via della rete. Ci ha ricordato la partita di Gubbio dello scorso anno.

Da +6 a +4 con due partite in meno. Stando a questi freddo dati si potrebbe dire che va tutto bene. In realtà siamo passati dalla sconfitta beffa con l’Entella, allo scialbo pareggio a Pontedera. Perché gli episodi? Se con l’Entella la superiorità numerica ci avrebbe consentito di portare in porto il pareggio tenendo l’Entella a sei punti, il rigore fallito da Montalto dopo un minuto a Pontedera ci ha fatto capire che siamo in un periodo di “crisi psicologica” forse prevedibile perché la mazzata contro l’Entella è stata terribile.

Torniamo un attimo a quella partita. Si pensava di vincere e chiudere i conti ma sul campo era l’Entella a menare la danza. Poi l’espulsione di Ramirez, inconsciamente, ha fatto pensare: adesso gestiamo il pareggio e senza rischiare cerchiamo di vincere. Cosa è successo? Che come sempre il destino ci mette lo zampino e da una punizione di Favale che sarebbe finita tra le braccia di Venturi si è sommata una doppia deviazione (quella decisiva di Laezza) che ha generato il vantaggio dell’Entella. Se a questo aggiungiamo gli errori nella lettura del mister, il quadro è completo. Quali errori? Non sostituire assieme i due attaccanti, pensare che a un centrocampo fisico si possa opporre tre palleggiatori e poi credere che mettendo quattro attaccanti si possa essere più pericolosi anzichè allargare il campo con gli esterni. Diana è stato bravo tante volte, si devono accettare anche i suoi errori di valutazione.

E veniamo alla partita di Pontedera: si chiedeva alla Reggiana di vincere e di superare la botta psicologica del dopo Entella. Non era facile ma sembrava tutto nella giusta direzione: rigore a favore dopo un minuto. Ma è partito proprio dall’errore di Montalto la difficoltà della Reggiana. E’ vero che la superiorità numerica ha aiutato i granata ma non sono bastati 16 calci d’angolo e sette nitide occasioni da gol (Laezza, Luciani, Rosafio, Rozzio, Lanini, Vallocchia e Nardi) per trovare il vantaggio. Certo il secondo tempo dei granata è stato generoso ma non sufficiente per scardinare la difesa del Pontedera anche in virtù delle prestazioni di Siano, uno dei migliori portieri della categoria. Un pareggio che sembrava una beffa e che ci ha ricordato la partita di Gubbio dello scorso anno quando la palla non voleva sapere di entrare. Un pari che è stato accompagnato da critiche furibonde salvo poi accorgersi dopo la sconfitta dell’Entella a Cesena che è un punto guadagnato.

Non entro nel merito dei commenti sui social perché faccio fatica a credere che i tifosi da tastiera rappresentino realmente il tifo granata. Se è così meritiamo di rimanere in serie C anzi forse di veder passare la società nella mani di un cinese.

Wainer Magnani
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