Un pareggio amaro ma che serve per una crescita di squadra

Un pareggio amaro ma che serve per una crescita di squadra

La Reggiana ha mostrato i suoi pregi e suoi difetti, il Gubbio ha saputo sfruttare i punti di debolezza dei granata ma è un campionato all’insegna dell’equilibrio

Come dimostrano i risultati delle rivali della Reggiana, non c’è una squadra dominatrice tanto che dopo tre giornate nessuna è a punteggio pieno. La Reggiana ha conquistato 5 punti in 3 partite ed è a due punti dalle capolista Siena e Pescara. Una premessa che non ha nulla a che vedere con la partita che la Reggiana ha giocato col Gubbio ma che serve per far capire che a volte occorre anche saper accettare quei pareggi che non ti convincono fino in fondo, che pensi siano due punti persi ma in realtà rappresenta la crescita di una squadra che ha dei valori ma che non può già essere al top. A Modena ha vissuto più sull’emotività del momento e su un avversario che aveva la stessa voglia di vincere e di attaccare. Col Gubbio, invece, è stata una partita con un avversario che ha teso prima a non prenderle cercando di sfruttare le debolezze in questo momento della Reggiana.
Non si può parlate di un passo indietro ma nemmeno di un passo avanti: è un risultato che va accettato e una prestazione che deve essere importante per il futuro. La Reggiana ha tante qualità ad iniziare dalla tecnica individuale dei giocatori, dalla loro capacità di palleggio ma anche da un organico di assoluto livello. Una squadra che ha una sua precisa identità, certo con pregi e difetti. Aspetti negativi che mister Diana dovrà valutare e superare.

Luca Cigarini in azione


E’ una squadra che ama il palleggio ma è ancora troppo lenta per sorprendere un avversario come il Gubbio che ha giocato sistematicamente dietro la linea della palla. Un altro elemento è che la Reggiana non è riuscita a creare la superiorità sugli esterni per merito del Gubbio e cosi’ pur creando molto non ha saputo finalizzare a dovere.

Paolo Rozzio


L’ultimo elemento emerso ma che per fortuna non ha pagato a caro prezzo: sono le disattenzioni difensive ma non solo. Qualche volta di troppo si perde palla a centrocampo per un tocco di troppo o per presunzione e cosi’ si rischiano delle pericolose ripartenze, anche se l’organizzazione difensiva è ben strutturata perché tutti “scappano all’indietro”. Poi ci sono gli errori individuali che questa volta non sono costati il gol per merito di Venturi.
In definitiva è un pareggio che ci può stare nell’ambito della crescita della Reggiana anche se forse ci si poteva aspettare qualcosa di più ma non si devono far drammi o eccessive critiche.

Wainer Magnani
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