Foschi: “La sfida con l’Entella è una partita che si prepara da sola”

Foschi: “La sfida con l’Entella è una partita che si prepara da sola”

“L’avversario è di valore perché è una squadra costruita per andare in serie B, è al quarto posto, è in netta crescita e ha ripreso a marciare a buon ritmo: nelle ultime sette partite ha conquistato 5 vittorie e due pareggi”

Mister Luciano Foschi, come può inquadrare la sfida di lunedi’ sera a Chiavari contro l’Entella?

“E’ un vantaggio per la Reggiana affrontare l’Entella perchè è una partita che si prepara da sola. Diana non avrà bisogno di motivare il gruppo dato che è uno scontro diretto, anzi forse dovrà stemperare le eventuali tensioni”.

Sarà un confronto diretto.

“L’avversario è di valore perché è una squadra costruita per andare in serie B, è al quarto posto, è in netta crescita e ha ripreso a marciare a buon ritmo: nelle ultime sette partite ha conquistato 5 vittorie e due pareggi. La Reggiana dovrà prepararsi bene dal punto di vista tecnico più che agonistico e la grande insidia può essere il terreno di gioco in sintetico. Una variante cui forse i granata sono meno abituati, però c’è tempo per prepararla bene anche sotto questo aspetto. Lunedi’ sera ci sarà da correre e tanto, perché il campo in sintetico di porta a far viaggiare la palla, contro un Entella che ha qualità: ha avuto delle difficoltà all’inizio del campionato ed è in ritardo ma è una squadra forte. Credo sarà una partita ad armi pari”.

In questo campionato la Reggiana ha una peculiarità: la grande quantità di calcio d’angolo a disposizione.

“E’ un grande vantaggio perché per la squadra avversaria riuscire a difendersi per dodici o quindici volte, quelli che sono gli angoli a favore dei granata, è sempre più complicato e mi aspetto che prima o poi Zamparo e compagni riescano a trovare la via del gol. Del resto cosi’ è successo nelle ultime partite”.

Una Reggiana che Diana modella in virtù delle condizioni psico-fisiche dei granata ma anche in virtù degli avversari.

“I cambiamenti portano sempre ad alzare l’attenzione dei giocatori ed è uno stimolo. Logico che questo è possibile nel momento in cui hai un organico che te lo consente e la Reggiana da questo punto di vista è ben attrezzata”.

Facciamo un passo indietro alla partita con la Fermana.

“La Reggiana ha avuto un buon approccio perché dopo nove minuti era già in vantaggio ma poi si è fermata e ha pensato di gestire la partita. Questo è un atteggiamento mentale pericoloso perché le partite vanno chiuse e sono certo che questa gestione non piace ad Aimo Diana. Un campanello d’allarme perché era già successo contro la Viterbese”.

Cosa può essere successo?

“Non discuto la vittoria perché la Fermana non è una squadra attrezzata per mettere in difficoltà la Reggiana. La Reggiana ha dei giocatori che sono bravissimi a gestire i tempi della partita e sono anche autorizzati a governare i momenti della gara. Parlo ovviamente di Cigarini in primo luogo, però gli altri compagni non lo devono seguire ma continuare ad andare a mille all’ora. Spetta a Cigarini alzare o abbassare i ritmi della partita a suo piacimento. E’ in questo che Cigarini che dà forza alla Reggiana, a prescindere dalle qualità tecniche. Se anche gli altri compagni si mettono a gestire, allora va in difficoltà anche Cigarini. La Reggiana non è una squadra che può gestire ma deve sempre giocare per vincere e per andare a fare gol, poi c’è un giocatore, dico Cigarini e aggiungo anche Rossi, che fa l’allenatore in campo: alza e abbassa i ritmi i base ai momenti”.

Stanchezza mentale o fisica?

“Ci può stare una flessione fisica perché mancano due partite alla fine dell’andata e tre alla sosta ma la Reggiana ha tanti cambi e l’allenatore ha utilizzato tutto l’organico a disposizione. Non vedo una difficoltà fisica ma piuttosto psicologico che, come detto, è nella logica perché vincere i campionati significa essere una squadra che sa stare in testa a livello mentale. Devi essere preparato per sopportare certe pressioni e non è facile farlo per tutto il campionato. Chiaro che la Reggiana non se lo può permettere perché ci sono altre due squadre, Modena e Cesena, che ti tengono sveglio e non hai sei o sette punti di vantaggio”.

Diana a fine partita era molto arrabbiato.

“La Reggiana ha fatto una prestazione che l’allenatore non si aspettava. Doveva vincere e questo l’ha fatto ed è ciò che conta ma anche io in tribuna ero arrabbiato per il comportamento della squadra che non stava facendo la prestazione. Se fai possesso palla sterile sul 4 a 0 mi arrabbio ma poi mi passa ma se lo fai quando il risultato è in bilico, è logico essere contrariati. Diana fa bene ad essere arrabbiato e il risultato non può nascondere questo aspetto. Cosi’ come capisco che non aveva voglia di andare al cospetto dei giornalisti e raccontare delle balle, per cui ha preferito andare a casa. Io avrei fatto lo stesso”.

Wainer Magnani
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