I numeri certificano il primato della Reggiana

I numeri certificano il primato della Reggiana

Miglior attacco (15 gol) e miglior difesa (3 gol) del girone, sei partite senza subire gol, squadra ancora imbattuta, cinque vittorie consecutive, più nove sull’Entella, più otto sul Modena e più 7 sul Pescara

Chi l’avrebbe mai detto che dopo otto partite di campionato la Reggiana era in testa al campionato con otto punti di vantaggio sul Modena, sette sul Pescara e nove sull’Entella che erano indicate tra le favorite per la promozione in B?

I FISCHI DI SCANDIANO

Molti ricorderanno i fischi che hanno accompagnato la squadra dopo il 4 a 2 sul Colorno, formazione di Eccellenza oppure i disappunti per la sconfitta a Lecco e l’eliminazione dalla Coppa Italia a Piacenza. Le critiche erano fioccate copiose sui granata. Non c’era molta fiducia, anzi era affiorato il pessimismo che aveva caratterizzato la stagione precedente, Poi la vittoria con il Montevarchi ma soprattutto il Derby a Modena hanno cambiato la storia di questo campionato, oltre ovviamente all’innesto di giocatori oggi decisivi come Lanini e Cigarini.

Oggi se analizziamo questo avvio di stagione della Reggiana cercando anche individuare gli aspetti negativi è veramente difficile vista la classifica, i numeri, il rendimento, la compattezza del gruppo, le qualità dei singoli, la forza mentale e tutto ciò che ne consegue.

I NUMERI

Se prendiamo in esame le prestazioni possiamo anche storcere il naso per il primo tempo contro Gubbio e Olbia ma per le restanti partite è stata una Reggiana spettacolare. Sono poi i numeri a certificare questo scintillante avvio di stagione dei granata: ancora imbattuti dopo 8 partite. 20 punti conquistati, 6 vittorie (miglior score del girone) di cui 5 consecutive; 10 punti in casa e 10 punti in trasferta. Solo 3 gol subiti e in due partite il che significa che per 6 volte la porta granata è stata inviolata. Miglior difesa del girone B. 15 gol realizzati ed è il miglior attacco del raggruppamento.

CENTROCAMPO DI PALLEGGIATORI

Contro l’Olbia il tecnico ha schierato un centrocampo con Rossi, Cigarini e Radrezza: tre palleggiatori che hanno “nascosto” la palla agli avversari ma allo stesso tempo hanno anche rallentato la ricerca della profondità. Non a caso il tecnico Diana nel secondo tempo ha “letto” la partita e ha fatto le mosse vincenti mettendo Neglia dietro le due punte, togliendo Cigarini per un centrocampista più di corsa come Sciaudone e Muroni per Rossi oltre a Sorrentino per Zamparo. Morale della favola la Reggiana nell’ultima mezzora è stata devastante sotto il profilo della profondità di manovra e della ricerca del gol.

CAMBIO DI MODULO

Ormai ci siamo abituati a vedere una Reggiana dai due o tre volti. Difesa a tre o quattro; centrocampo a cinque e due punte oppure centrocampo a due con tre mezzepunte alle spalle della prima punta oppure difesa a quattro, centrocampo a tre con un rifinitore alle spalle di due attaccanti. Tradotto: Diana ha fatto giocare la Reggiana con tutti i moduli possibili e se ciò è stato fattibile è per la qualità e la varietà dei giocatori a disposizione. Diana ha portato un concetto diverso non più legato al modulo ma all’occupazione degli spazi.

LIBUTTI E’ SPRECATO?

Per due anni è stato un giocatore intoccabile da Alvini, uno dei pochi giocatori che poteva rimanere in serie B tanto che l’Ascoli aveva fatto un’interessante proposta economica respinta al mittente dal ds Tosi. Fino a oggi Libutti, invece, ha giocato solo 93’ minuti in tre spezzoni per una media di 31 minuti. Facciamo una premessa: non esiste un caso Libutti perché Lorenzo è un professionista esemplare e un ragazzo d’oro, anzi sta mettendo ancora maggior impegno per farsi trovare pronto. La spiegazione è legata a un rivalità di ruolo con Davide Guglielmotti che in effetti è una forza della natura e poi da un concetto tattico che vede Libutti più difensore che quinto di centrocampo. L’unica richiesta che si può avanzare è un rinnovo del contratto dato che è uno dei pochi (oltre a Del Pinto) in scadenza.

LA GESTIONE DEL GRUPPO

Il giovane Sorrentino ha fatto il suo debutto e gli sono bastati quindici minuti per dimostrare che ci può stare in questo campionato. Va detto che Aimo Diana ha utilizzato tutti i giocatori a disposizione tranne il terzo portiere Marconi e il baby difensore Chiesa. Per il resto il minimo sindacale di utilizzo è stato di tre presenze (Anastasio, Laezza, Libutti e Muroni) con una media di 30 minuti. Il sempre presente è il capitano Paolo Rozzio seguito da Luciani (683 minuti) e Contessa (620 minuti). Ovviamente Voltolini è alla seconda presenza. E’ la conferma che le partite il tecnico Diana le gioca cn 16 giocatori.

LA CASA GRANATA

Il mister Diana non si è mai lamentato del campo d’allenamento, vero cruccio di Alvini, però non è una coincidenza che alle prime piogge è stato scelto di svolgere i due allenamenti più importanti alla vigilia del match con l’Olbia al centro della Pratina. E’ la conferma che la Reggiana ha bisogno di avere la famosa “casa granata” dove potersi allenare bene in ogni condizione climatica. Non ha senso mettere in relazione l’infortunio di Del Pinto col campo di gioco, però, l’esigenza di avere un Centro Sportivo è di stretta attualità. E’ stato firmato un accordo con il “giardiniere” dei campo ma non basta, occorre al più presto firmare la convenzione col Comune per dare il via ai lavori.

SQUADRA CHE NON MOLLA MAI

In settimana abbiamo sottolineato alcuni dati statistici cui occorre aggiungere altri elementi: dei 15 gol realizzati 12 portano la firma degli attaccanti: 4 Lanini, 3 Zamparo e Neglia, 2 Rosafio.Di questi 15 gol ben 9 sono stati realizzati negli ultimi venti minuti a conferma che la Reggiana è una squadra che non molla mai: pari col Modena, raddoppio con la Pistoiese, vittoria con la Carrarese, Pescara e Olbia.

La Reggiana nelle ultime cinque partite ha 10 punti in più sull’Entella, 9 punti su Siena e Pescara, 6 punti sul Modena che erano le grandi favorite. Solo Ancona e Cesena, staccate di tre lunghezze, hanno tenuto il passo dei granata.

NON SEMPRE SI PUÒ VINCERE

PERO’ IL GROSSETO…

Nessuno può pretendere dai granata la sesta vittoria di fila e sarebbe un altro storico record, però è anche vero che il Grosseto non è un avversario da far tremare i polsi anzi è alla portata di Rozzio e compagni. Due anni fa era salito dalla serie D e lo scorso anno è arrivato ai play off da nono con 54 punti. E’ una squadra giovane con un attacco formata dall’ex De Silvestro e dalla vecchia conoscenza Dell’Agnello.

Wainer Magnani
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