di Nicolò Valli

A poche ore dall’importantissimo big match della Reggiana a Olbia, gara che potrebbe valere anche la matematica promozione in serie B in caso di hurrà e contemporaneo passo falso dell’Entella, arriva il classico “in bocca al lupo” anche da parte di Ivan Varone, uno degli ultimi eroi della promozione con Alvini nel 2020. Attualmente al Novara, girone A di serie C, il “Puma” è rimasto particolarmente legato ai colori granata. “L’ho sempre seguita anche in Grecia, a Reggio ho trovato degli amici- afferma Varone- Non credo molto nell’amicizia, ma nella Reggiana ci sono tanti ragazzi con cui ho stretto un legame stretto come Libutti, Rozzio e Rossi. Sono rimasto in buoni rapporti con tutti e faccio il tifo per loro”.

Per Varone, il maggiore tasso tecnico della truppa di Diana potrebbe fare la differenza nei 180’ finali: “Sono un po’ scaramantico e ancora non è fatta, dipende tutto da loro- le sue parole- I senatori hanno dato il massimo per il bene della squadra. Dopo Cesena si aspettavano fosse tutto più in discesa, poi c’è stato un calo e le avversarie hanno rimontato. A Olbia sarà una partita complessa, i padroni di casa anche perdendo si possono salvare matematicamente ma non regaleranno di certo. Anche l’ultima con l’Imolese sarà tosta, non dimentichiamo che gli emiliani lottano per non retrocedere. Se la Reggiana fa la Regia, però, è superiore”.

Il duello con la Virtus Entella, inevitabilmente, sfocia nel tema Luca Zamparo, suo ex compagno di squadra: “Luca è un bravissimo ragazzo, penso che comunque abbia fatto bene anche a Chiavari anche se non come l’anno scorso. Per la C è un attaccante importante”.

Per Varone si apre il libro dei ricordi, a cominciare da quella incredibile annata 2019-2020 cominciata col ripescaggio in Lega Pro e conclusa con l’incredibile vittoria in finale playoff col Bari, ahinoi a porte chiuse. “Credo di avere sempre dato tutto per la Reggiana. Quell’anno la squadra era fatta per stupire, non per salire in categoria superiore. Da subito si è però creata un’alchimia super, ed il mister era molto preparato. Si intuiva che potevamo primeggiare, non dimentichiamo che al momento dell’interruzione del torneo causa Covid eravamo a pochi punti dal Vicenza, con ancora lo scontro diretto da giocare. Dopo tre mesi a casa ci siamo ritrovati per preparare i playoff; i tifosi che ci aspettavano fuori dallo stadio mi davano una carica incredibile, sono convinto che con loro non saremmo retrocessi dalla serie B”.

L’anno scorso Ivan ha deciso di approdare nella serie A greca, al Panetolikos. Quindi la rottura del crociato, un recupero difficoltoso e la decisione di ritornare in Italia: “Ho fatto una scelta, anche se molto complessa, ma ho pensato che a 28 anni fosse il momento di provare a dare una svolta alla carriera. Venivo da un buon campionato in B, ho avuto delle richieste anche da squadre geograficamente vicine alla Reggiana ma non me la sono sentita. A Novara mi trovo molto bene, attualmente siamo nei playoff e stiamo lottando per raggiungerli”.

Il suo pensiero è destinato al campo terminando la stagione nel modo migliore, ma una piccola parte di cuore batte ancora per la Regia: “Reggio per me è sempre stata una seconda casa. Sarei felice un domani di tornare, ma intanto la priorità va data alla vittoria del campionato. Se verrò a fare un salto per l’eventuale festa? Non dico niente chiude- c’è molta scaramanzia nell’aria…”.