La Reggiana paga per colpe sue e dell’arbitro

La Reggiana paga per colpe sue e dell’arbitro

I granata hanno evidenziato una difficolta nel gestire una partita con equilibrio: se sono a trazione anteriore, pagano a caro prezzo le disattenzioni difensive. Il collaboratore ci ha poi messo del suo annullando un gol valido a Mazzocchi e ha dato valido il gol di Varone viziato da fuorigioco. La realtà però è che ora la salvezza può passare solo dai play out

Partiamo dalla realtà della classifica: Reggiana, Ascoli e Cosenza si contenderanno i due posti per i play out evitando il terzultimo posto che significa retrocederà direttamente.

Poi chi andrà ai play out si giocherà un posto in serie B. E’ vero che mancano ancora sei partite alla fine ma è difficile da credere che il Pordenone a 37 punti e con una partita in meno possa essere invischiato in questa lotta. Anzi c’è da temere anche anche il Pescara creda nella possibilità di agganciare un posto nei play out. Questa è la realtà della classifica.

Ora veniamo al pareggio contro il Brescia che ha certamente il sapore della beffa e la conferma è arrivata a fine partita quando nel parcheggio gli arbitri che si sono esercitati nell’applicazione del Var hanno confermato che il gol di Mazzocchi del possibile 2 a 1 per la Reggiana era regolare mentre il pareggio di Varone era viziato da un fuorigioco di Kargbo. Due errori gradi del guardalinee Thomas Ruggiero di Pescara perché ovviamente hanno indirizzato la partita. Anche un bambino capisce che ritrovarsi in vantaggio per 2 a 1 avrebbe cambiato il destino del match e anche azzerato il gol di Mateju che ha portato in vantaggio il Brescia sei minuti dopo. Certo l’errore del guardalinee sul gol di Varone ha tolto al Brescia la possibilità di vincere la partita e di pensare ai play off ma è decisamente più grave il primo errore perché ne ha impedito la svolta.

Un pareggio, quindi, condizionato inequivocabilmente dalle decisioni della terna arbitrale. Ovviamente la responsabilità è del collaboratore dell’arbitro Antonio Rapuano. La beffa è che nella sala Var gli arbitri delegati dall’Aia per esercitarsi in previsione delle partite dei play off e play out ne erano coscienti, tanto che l’hanno affermato a un tifoso nel parcheggio, con tanti di testimoni ma dato che erano “muti” non hanno potuto evitare questo ennesimo errore arbitrale.

Il pareggio, va detto, va stretto alla Reggiana e lo dimostrano i numeri: il Brescia con cinque conclusioni di cui quattro conclusioni nello specchio della porta ha realizzato due gol mentre la Reggiana ha calciato 15 volte ma solo quattro volte nello specchio della porta realizzando due gol. Una netta spremazia nella fase offensiva che è stata, però, demolita dalla fragilità difensiva dei granata.

Vi ricordare il concetto della “coperta corta” ebbene contro il Brescia la Reggiana ha cercato di avere una maggiore propensione offensiva ma ha mostrato una grande fragilità nell’organizzazione difensiva.Del resto il primo tempo è l’amblema di questo pareggio con la Reggiana che va alla conclusione tre volte con Zamparo e con Kargbo ma senza la necessaria precisione mentre il Brescia al primo affondo trova il vantaggio.

E anche dopo lo svantaggio la pericolosità offensiva della Reggiana è continuata ma con il solito “peccato” vale a dire la precisione. Certo, anche un briciolo di fortuna perché Zamparo ha dovuto aspettare il primo minuto della ripresa per trovare la sua prima rete in serie B.La ripresa è stata la falsariga del primo tempo: dopo il pareggio la Reggiana ha mostrato ancora una certa pericolosità offensiva ma senza precisione. Venturi ha fatto la sua prima parata della giornata e poi al 73’ è arrivato l’episodio decisivo: il gol annullato a Mazzocchi. Dal gol annullato al gol subito è passato lo spazio di sei minuti e anche in questo caso una palla vagante che la difesa granata ha subito. Alla fine, in assoluto recupero è arrivato il pareggio di Varone (viziato dal fuorigioco di Kargbo) che ha evitato che la beffa diventasse tragedia o poco meno.

Questa è stata la partita.Sotto il profilo dell’impegno e dell’abnegazione a questa Reggiana non si può dire niente ma ha ancora una volta mostrato tutti i suoi limiti. E’ una squadra che non sa difendere e quando cerca di farlo perde le distanza dalla porta avversaria. Lo conferma il dato dei gol subiti: 49 in 32 partite. Zamparo ha fatto il primo gol in serie B ma va detto che è anche molto sfortunato o impreciso (ci passa il filo della polenta) mentre il centrocampo granata ha retto fino a quando Rossi ha avuto autonomia anche se non abbiamo capito perché Radrezza ha giocato a destra e Del Pinto a sinistro ma forse per la teoria di “tagliare in mezzo al campo col piede buono”.L’unica convinzione è che Kargbo può effettivamente mettere in difficoltà le difese avversarie ma il gol non gli appartiene, anzi quando calcia chiude gli occhi. Discorso diverso è per Mazzocchi ma è un attaccante che vive solo per il gol e non partecipa alla manovra.In definitiva due partite due punti anche se in teoria potevamo essere di più ma alla fine occorre fare i conti con la realtà.

Wainer Magnani
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