Luca Cigarini: “Ho un solo obiettivo in testa: vincere”

Luca Cigarini: “Ho un solo obiettivo in testa: vincere”

“E’ stato un motivo di grande orgoglio essere il capitano della squadra della mi città. Un’emozione mai provata prima. E’ anche un peso e una responsabilità ma mi piace. Sono tornato a casa contento e ho raccontato ai miei figli cosa si prova”.

Luca Cigarini è una Reggiana stanca mentalmente o fisicamente?

“Non ci facciamo di questi problemi. Sono stati tre punti importanti e andiamo avanti”.

Lunedi’ c’è l’Entella.

“L’Entella è un avversario molto quotato, sarà una partita con delle difficoltà contro un avversario che ha un organico di valore. Trovato la quadra giusta e viene da 8 risultati positivi. La Reggiana, però, non deve farsi più problemi di quelli che ci sono”.

Il campo sintetico sarà penalizzante?

“Qualcosa ci toglie perché non ci siamo abituati ma in questo momento è meglio un sintetico che i campi pesanti. L’adattamento non sarà immediato ma ce la faremo”.

Come giudica questa serie C?

“Mi sono reso conto che è di ottimo livello . Cin sono 4 o 5 squadre attrezzate e che fanno un ottimo calcio. Di queste 2 o 3 lotteranno per la serie B fino alla fine. Logico che quando incontri la Reggiana deve cercare di prima non prenderle e poi sfruttare le occasioni e per noi tutto è più complicato”.

Il Modena ha vinto 9 partite di fila ma la Reggiana è ancora agganciata.

“Ci sono varie letture di questa situazione. Giusto vedere cosa fanno Modena e Cesena però se la Reggiana continua a giocare come ha fatto fino ad ora non ci sono problemi. Non dobbiamo invidiare niente a nessuno”.

E’ stato difficile essere profeta in patria?

“Fa piacere essere apprezzato ma non presto attenzione a chi ha storto il naso perchè io ho sempre risposto sul campo a dubbi e critiche”.

Non ha fatto la preparazione estiva eppure sembra non risentirne.

“Tutto dipende dalla testa. Sono stato fortunato che non ho mai avuto gravi problemi fisici ma soprattutto sto bene mentalmente che è fondamentale. E poi mi diverto”.

Manca il gol per completare il cerchio.

“Effettivamente sta mancando, non sono abituato a fare tanti gol ma è ora di segnare”.

Era quello che si aspettava quando ha deciso di venire alla Reggiana?

“Non proprio cosi’ perché sta andando particolarmente bene. Sapevo di trovare una società serie e che ha voglia di fare. Abbiamo parlato tanto e in testa avevo un unico obiettivo”.

E’ una Reggiana che adesso segna di testa e su calcio d’angolo.

“All’inizio ne facevamo pochi ma abbiamo lavorato molto su questi aspetti. Era strano prima, non adesso”.

Quali sono le insidie dietro l’angolo?

“Sono tante ad iniziare dal fatto che essendo imbattuti tutti gli avversari vogliono mettersi in mostra firmando la nostra prima sconfitta. E’ normale che sia cosi’. Quando incontri la squadra più blasonata ci mette un pizzico in più di determinazione”.

Com’è il suo rapporto con gli arbitri della serie C?

“Prima ero un giocatore fastidioso ma ho limato molto il mio comportamento. A livello arbitrale ho trovato un buon livello, tutti hanno fornito più o meno prove positive”.

Si aspettava tanto calore dai tifosi?

“Nei miei confronti sono sempre stati positivi e questo aspetto mi ha affascinato. Sapevo dell’amore del popolo granata per la Reggiana ma devo dire che siamo stati bravi anche noi a far riavvicinare la gente di Reggio alla squadra con un campionato di vertice”.

Com’è il suo rapporto con Diana?

“Ci confrontiamo. Diana non è di molte parole ma ho un ottimo rapporto. Ti dice le cose in faccia”.

Ha qualche rimpianto per ciò che ha fatto in carriera?

“Qualche volta posso aver fatto scelte sbagliate ma sono soddisfatto di ciò che il calcio mi ha dato. Il bilancio è positivo, anche se ci manca il prossimo step, la ciliegina sulla torta”.

Cosa c’è nel suo futuro?

“Ho dato il patentino da allenatore a 35 anni ma non ci penso. Mi si è riaccesa la fiamma della passione che mi mancava”.

Cosa prova da reggiano tornato a Reggio?

“Ho ritrovato il gusto delle piccole cose come andare a pranzo con gli amici, vivere la mia casa a Canali”.

Un altro reggiano, Voltolini, sta vivendo un momento delicato, cosa si sente di dire?

“E’ stato bersagliato da critiche per due partite. Ritengo tutto questo ingeneroso. Matteo è partito da secondo e in due o tre partita ha salvato il risultato. A Pescara è entrato e subito è tanto decisivo. In ogni caso lo vedo sereno come prima perché ha la massima fiducia di tutti noi”.

L’Atalanta è da scudetto?

“Speriamo. A Bergamo ho vissuto sei anni, è stata una bella parentesi”.

Rifarebbe l’esperienza all’Estero?

“Un’esperienza che può arricchire il tuo bagaglio ma dipende dai momenti. Io ero a Napoli e giocavo poco, ho preso questa opportunità”.

Domenica ha indossato, dopo l’uscita di Rossi, la fascia di capitano.

“E’ stato un motivo di grande orgoglio essere il capitano della squadra della mi città. Un’emozione mai provata prima. E’ anche un peso e una responsabilità ma mi piace. Sono tornato a casa contento e ho raccontato ai miei figli cosa si prova”.

Perché tanto amore per la Reggiana? In fondo non ha fatto il settore giovanile ed è andato via da Reggio presto.

“Da piccolo entravo allo stadio senza pagare per vedere la Reggiana. Ero innamorato del calcio e ovviamente della Reggiana. Ho sempre conservato ottimi rapporti con i miei amici che ovviamente sono tutti della Regia”.

Wainer Magnani
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