Tosi: “Non possiamo piangerci addosso ma vincere a Fermo per non lasciare nulla d’intentato”

Tosi: “Non possiamo piangerci addosso ma vincere a Fermo per non lasciare nulla d’intentato”

Il ds della Reggiana: “Se escludiamo la partita di Lucca, in tutte le altre gare, vedi Gubbio, Ancona, Cesena e anche prima a Carrara, avremmo meritato di portare a casa i tre punti per le occasioni che abbiamo creato. Certo, non come a Viterbo dove abbiamo macinato calcio in modo costante e per tutti i novanta minuti, anche in inferiorità numerica”.

Doriano Tosi e adesso?

Non possiamo piangerci addosso ma dobbiamo cercare di andare avanti per non lasciare nulla di intentato, Alla vigilia di questo turno nessuno avrebbe ipotizzato la sconfitta del Modena a Pistoia ma è successo, per cui dobbiamo continuare a credere nella possibilità di vincere il campionato o per lo meno rendere la vita dura al Modena. Le ultime partite fanno sempre storia a se”.

A Viterbo è stata un’altra occasione persa?

A Lucca abbiamo sbagliato partita, a Viterbo abbiamo dominato in lungo e in largo, creando occasioni a ripetizione e con un briciolo di fortuna in più l’avremmo portata a casa. Certo, ci sono stati degli errori individuali che abbiamo pagato a caro prezzo ma nella valutazione complessiva la Reggiana poteva e meritava di vincere”.

Ancora una volta tante decisioni arbitrali discutibili.

Non posso addentrarmi in questi discorsi per evitare di passare come colui che trova sempre delle giustificazioni nella classe arbitrale. Adesso serve poco se non constatare che ci sono evidenti carenze a livello arbitrale”.

Il mancato rigore per il fallo di Adopo su Arrighini grida vendetta.

“Mi limito a portare un esempio accaduto poche ore dopo la nostra partita in Juve-Inter quando Lautaro è entrato colpendo alla testa di Locatelli: l’arbitro Irrati ha dato punizione alla Juve e ammonito Barella. Se si fosse applicato lo stesso metro di giudizio nel nostro episodio che si è verificato in area, non poteva che essere calcio di rigore ed ammonizione al difensore”.

La Reggiana però è viva.

Voglio sottolineare l’importante partita giocata dalla Reggiana su un campo difficile come quello di Viterbo. Purtroppo non siamo riusciti a vincere ma lo avremmo meritato per ciò che abbiamo creato”.

In questo pareggio ci sono tre componenti essenziali che hanno inciso nel risultato: i demeriti dei granata, la sfortuna e le decisioni arbitrali.

Tutto vero ma dobbiamo andare oltre e pensare alla prossima trasferta a Fermo pensando che abbiamo sfruttato solo in parte un’occasione che ci ha dato la capolista ma non possiamo per questo mollare proprio adesso, anzi occorre fare ancora di più, poi ci sarà il momento in cui dovremo prendere atto della realtà”.

Quando i giochi saranno fatti?

Noi dobbiamo fare di tutto per spostare in avanti questo momento e in ogni caso non deve accadere sabato e per fare questo dobbiamo cercare di battere la Fermana. Occorre prepararci per un finale il più brillante possibile attraverso le prestazioni e i risultati. Poi vediamo cosa ci aspetta. Siamo coscienti che non dipende da noi ma dal Modena che ora avrà due partite in casa e una in trasferta”.

La Reggiana è mancata nelle ultime sette partite in trasferta?

Il 23 febbraio dopo la vittoria sul Grosseto eravamo alla pari col Modena, con noi in vantaggio per la differenza reti. Nelle ultime 8 partite il Modena ha conquistato 16 punti e noi 12. La differenza sta tutta qui”.

Un successo che manca dalla partita di Olbia.

Se escludiamo la partita di Lucca, in tutte le altre gare, vedi Gubbio, Ancona, Cesena e anche prima a Carrara, avremmo meritato di portare a casa i tre punti per le occasioni che abbiamo creato. Certo, non come a Viterbo dove abbiamo macinato calcio in modo costante e per tutti i novanta minuti, anche in inferiorità numerica. Possiamo dire di essere stati sfigati? Forse si’ perché sono tante le occasioni che con un briciolo di fortuna avremmo potuto trasformare in gol”.

A Fermo senza Arrighini, Rozzio e Cigarini.

Sono giocatori fondamentali ma sapremo ovviare in virtù di un organico di spessore”

Wainer Magnani
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