Diana: “Mi piacerebbe ritrovare una mia ex squadra per un fattore romantico”

Diana: “Mi piacerebbe ritrovare una mia ex squadra per un fattore romantico”

“Non ne faccio una questione di avversari. Ci mettiamo allo stesso livello delle altre, perché tutte le squadre vogliono vincere e anche noi ci annoveriamo tra le pretendenti alla vittoria finale, con grande umiltà”.

Aimo Diana, come giudica i risultati del secondo turno play off?

Le partite secche cambiano rispetto alle gare con andata e ritorno perché ti danno la possibilità di passare anche col pareggio. Grandi sorprese non ce ne sono state. L’Entella è passato, Foggia e Avellino erano sullo stesso livello ed è passato il Foggia. Altri grandi sorprese non ce ne sono state”.

Cosa si aspetta da questo primo turno della fase nazionale?

Ci sono delle partite interessanti. Tutti gli accoppiamenti hanno bel spessore tecnico-tattico”.

Nell’urna del sorteggio chi vorrebbe?

Mi piacerebbe giocare contro una mia ex come la Feralpisalò, il Renate e anche il Palermo dove ho giocato”.

Per il Palermo dovrà aspettare le semifinali dato che se passa è testa di serie.

Vorrei affrontare queste squadre solo per una questione romantica. Non pensate che ci sia una squadra più debole dell’altra, può avere caratteristiche diverse. Lo scorso anno, alla guida del Renate, speravano tutti di affrontarci ma alla fine abbiamo dato molto fastidio alle pretendenti alla vittoria finale. Noi e l’Albinoleffe. I playoff li conosco bene e fare prima queste disamine ti può portare solo a fare brutte figure e a mangiarti le mani dopo. Non ne faccio una questione di avversari. Ci mettiamo allo stesso livello delle altre, perché tutte le squadre vogliono vincere e anche noi ci annoveriamo tra le pretendenti alla vittoria finale, con grande umiltà. Noi mettiamo in campo la nostra squadra, poi vedremo alla fine chi avrà la meglio. L’avversario che troveremo sul nostro cammino lo affronteremo con grande lealtà e determinazione”.

Resta l’amarezza per una Reggiana che affronterà squadre che hanno venti o più punti in meno.

L’abbiamo detto subito dopo Teramo che la nostra classifica sarebbe andata a zero. Dentro nel zero punti però ci sono tante certezze, tanti valori e sono sicuro che le ritroveremo a partire dal 17 maggio. E’ anche vero che per le altre squadre questa potrebbe essere una seconda chance”.

Aveva fatto un appello ai tifosi di venire a seguire gli allenamenti, è stato accolto?

Al Cavazzoli c’è spazio e possono venire con i figli o a fare una grigliata, cosi’ a fine allenamento ci aggreghiamo. Lo dico in modo paradossale ma è bello vivere questa attesa assieme ai tifosi. Una forma di familiarità che è piacevole anche perché poi arriveranno momenti in cui bisognerà alzare la voce e i toni, per cui adesso godiamoci questa convivialità con la nostra gente”.

Niente grigliata di carne argentina?

La stiamo organizzando ugualmente ma Esteban giocando a padel ha subito un taglia alla testa e gli hanno dato quattro punti di sutura. Lui è già in semifinale”.

E’ vero che vincere aiuta a vincere ma quest’anno non c’è stato mai nessun giocatore che ha mostrato dei mal di pancia o ha fatto trasparire il suo malcontento per aver giocato poco. Questo è il suo grande successo?

E’ un grande merito che va agli stessi giocatori e alla società che ha fatto subito capire che l’obiettivo primario andava oltre a quelli che erano gli interessi personali. Il club ha messo subito le cose in chiaro: chi non voleva far parte della nostra squadra per qualsiasi motivo, rispettabilissimo, non avrebbe fatto parte del nostro gruppo. Questo è stato il grande supporto che mi ha dato la società per poter fare questo ragionamento ai giocatori. Noi siamo stati bravi a coinvolgerli tutti ma il merito va a loro che sono entrati in quest’ordine di idee. Vivono su una linea molto sottile del giocare o non giocare ma l’hanno accettata”.

E’ un suo successo?

Ho messo qualcosa di mio rendendomi accessibile a loro, dandogli la possibilità di parlare di qualsiasi cosa ma va detto che la società è stata chiara fin dall’inizio e questo ha facilitato il mio compito di essere me stesso. I giocatori, ad esempio, in questi 25 giorni che ci separano dai play off sanno che se un giorno non hanno voglia di allenarsi perché hanno i cavoli loro, lo possono fare. Sono stato calciatore e so che ci sono giorni che possono essere particolari. Hanno un bonus da giocare. Lo stesso vale per me”.

Wainer Magnani
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