I Consiglio Federale può ribaltare tutto, ma occorre una maggioranza di tre quarti,

I Consiglio Federale può ribaltare tutto, ma occorre una maggioranza di tre quarti,

Reggiana, Bari e Carpi si aggrappano alle decisioni del Consiglio Federale per vedere ripristinate le proprie ragioni o avvallata la decisione della maggioranza relativa dei club in merito alla scelta della quarta squadra che salirà in serie B.

Aspettative legittime ma è bene fare chiarezza sui poteri che effettivamente avrà il Consiglio Federale anche se tutti si affrettano a rimarcare che spetta a questo organismo ogni decisione.
L’articolo 27 come D dello stato Figc recita
“Il Consiglio Federale coordina l’attività agonistica demandata alle Leghe e delibera d’intesa con le Leghe interessate, sentite le componenti tecniche, con maggioranza di tre quarti dei componenti aventi diritto di voto, sull’ordinamento dei campionati e sui loro collegamenti, con particolare riferimento ai meccanismi di promozione e retrocessione”.
Dunque si deduce che effettivamente spetterà al Consiglio Federale indicare le squadre promosse e retrocesse dalla serie A ai Dilettanti ma c’è un particolare che non va trascurato: occorre il voto per tre quarti degli aventi diritto. Dunque il Consiglio Federale può decidere se ha il 75% dei voti favorevoli. Non basta la maggioranza. Per capire bene cosa significa occorre ricordare come è composto in termini di voti il Consiglio Federale.
La Lega Nazionale Dilettanti ha il 34% dei voti
La Lega Pro ha il 17% dei voti
La Lega di serie A il 12% dei voti
La Lega di serie B il 5% dei voti
I delegati degli atleti il 20% dei voti
I delegati dei tecnici il 10% dei voti
Gli ufficiali di gara il 2% dei voti
Dunque per poter sovvertire, modificare o ritoccare la proposta che sarà avanzata dalla Lega Pro in base alle votazioni dell’assemblea sarà necessario che tutte o quasi le componenti del Consiglio Federale siano d’accordo per raggiungere la famigerata soglia del 75,01% dei voti. Facile capire, ad esempio, che se Lega Pro (17%) e delegati degli atleti (20%) trovassero un accordo, tutto il pacchetto di proposte della Lega Pro non potrebbe essere invalidato. Questo è un esempio per far capire quali potranno essere i “giochi di potere” all’interno del Consiglio Federale.
Senza fare tanta dietrologia o fantapolitica, è comprensibile che le decisioni assunte dall’assemblea della Lega Pro dovranno essere anche in sintonia con ciò che decideranno la Lega Nazionale Dilettanti (che vuole i ripescaggi) oppure la serie A e B (che vogliono giocare) ma soprattutto ci si dovrà confrontare con il parere del presidente Gravina che vuole promozioni e retrocessioni, a discapito della Lega Pro che ha deciso il blocco delle retrocessioni.
Nel caso specifico del quinto punti approvato dalla Lega Pro vale a dire la promozione della quarta squadra attraverso il “merito sportivo” ci sarà una discussione sul metodo se si prenderà in considerazione i precedenti. E’ bene ricordare che questo coeficiente di parametrazione è stato utilizzato nel 2018 quando il girone B aveva un numero di partite diverso rispetto alle altre squadre per la cancellazione del Modena. In quella occasione per stabilire la griglia dei play off venne usato questo criterio ma si era a fine stagione e tutte le squadre avevano giocato lo stesso numero di partite. E’ stato certamente questo precedente che ha fatto ritenere che anche la Lega Pro utilizzasse il metodo di mettere il girone A e B alla pari, quindi con 26 partite per utilizzare il coeficiente di parametrazione. Cosi’ non è stato perché si è preso in esame anche il fatto che il Carpi ha giocato una partita in meno e cosi’ è uscita l’indicazione che tutti conosciamo. Il Consiglio Federale potrebbe anche mettere in discussione questo criterio, se avrà la maggioranza dei tre quarti ma certamente utilizzerà il criterio di portare tutti i tre giorni a 26 partite per cristallizzare la classifica. In questo caso Reggiana e Bari saranno alla pari con 54 punti ma con una media gol (se sarà fatta valere) a favore dei pugliesi. Questa è una soluzione sul tavolo se il Consiglio Federale sarà chiamato a prendere in esame questo criterio anche per la serie A o per la serie B. In pratica se i campionati si fermano e occorre stilare delle classifiche, sarà necessario utilizzare un coeficiente per mettere tutte le squadre a pari giornate.
Se invece la serie A e la serie B, come sembra, vogliono concludere la stagione, tutto è possibile, anche se torni in campo la serie C. Se invece il Cf deciderà che la serie B giocherà solo i play off e play out per avere i verdetti, come chiede Gravina, allora anche la serie C dovrebbe adeguarsi e ciò che è stato deciso in assemblea sarà cassato per accogliere le richieste della Reggiana e delle altre 15 società che hanno votato in questa direzione.
Come si può capire non ci può essere una Lega Pro che viaggia in una direzione e le altre tre Leghe da un’altra parte. Le soluzioni sono concatenate. E’ per questo motivo che sarà interessante seguire l’assemblea della Lega di serie A per iniziare a capire quali sono gli orientamenti. Il tutto tenendo sempre presente che per ogni approvazione occorre il 75,01% dei voti.

Wainer Magnani
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