La serie B è finita in un cul de sac

La serie B è finita in un cul de sac

Siamo nell’approssimazione più totale con il campionato che rischia di essere posticipato, non si sa se sarà un torneo a 20 o più squadre e nemmeno chi ci partecipa

Il Consiglio Federale è stato anticipato a lunedì 24 luglio e in questa riunione si dovrebbero decidere le riammesse al campionato di serie B in base alle indicazioni del Collegio di Garanzia del Coni che ha stabilito con la bocciatura di Reggina e Foggia il ripescaggio del Brescia e poi il Perugia al posto del Lecco. Ma anche per il Perugia c’è un problema legato allo stadio Curi che non dovrebbe essere a norma. Il condizionale è d’obbligo anche se proprio oggi, mercoledì 20 luglio, la commissione per le infrastrutture farà un sopraluogo allo stadio per capire se è a norma o meno. Il Perugia nella domanda di riammissione alla serie B aveva indicato un campo alternativo (Benevento) ma questo aspetto non è ammesso per le domande di riammissione. Se dovesse essere bocciato il Perugia potrebbe, clamorosamente, subentrare la Spal che pure ha fatto domanda di ripescaggio. Lunedì quindi il Consiglio Federale sapremo quali squadre saranno riammesse ma in ogni caso non saranno definitive perché il presidente Gravina prima di dare il via al campionato e alle riammissione vuole avere il parere vincolante del Consiglio di Stato a cui ricorreranno Reggina, Lecco e Perugia se sarà bocciato per lo stadio. In definitiva fino al 29 agosto nulla è sicuro se non la volontà di non allargare il campionato di serie B a 21 o 22 squadre. L’unica ormai certezza è che il campionato prenderà il via con la quarta giornata, vale a dire il 2 settembre e dunque la Reggiana inizierà e finirà questa serie B 2023/24 con il Derby col Parma.
Quali commenti si possono fare? E’ ormai palese che la serie B ha ereditato i problemi della serie C e soprattutto evidenziato quelle che sono le problematiche del calcio italiano: strutture sportive inadeguate, normative non rispettate con l’abuso della deroga, una giustizia sportiva che è ormai scavalcata da quella ordinaria e proprietà sportive sempre più traballanti. E’ ormai evidente che il solo merito sportivo non può garantire la regolarità del campionato ma occorre qualcosa di più: un rigido controllo sui bilanci, il rigido rispetto delle norme e in modo particolare delle strutture sportive. Altrimenti cancelliamo tutto e riscriviamo le regole mettendo al primo posto il risultato del campo e tutto il resto non conta. Ho però l’impressione che si vada verso un calcio dove “conta” solo la serie A, anche se la serie B vorrebbe vivere di luce riflessa. La serie C ormai ha ragione di esistere se si introduce il semi professionismo, tornando indietro nel tempo con la serie C2 a tre giorni e una serie C nazionale.
Ultimo particolare (che non fa più notizia) tutto questo in barba ai tifosi. Non c’è il minimo rispetto per loro, per quello che pensano o per quello che devono fare per seguire la squadra del cuore. Tutto viene calato dall’alto e con un concetto: mangiare questa minestra o saltare dalla finestra.
Wainer Magnani
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