La serie B rappresenta il miglior modello per valorizzare il sistema calcistico italiano, con il 78,7% di giocatori nelle rose, il 72,2% del minutaggio, un’età media di 25 anni e quasi 1 giocatore su 5 under 23 e con ben 65 giocatori in prestito, su 84 dalla A, che sono italiani
Assemblea di Lega B presso il Salone d’onore del Coni di Roma con tutte le società presenti. In apertura il presidente Mauro Balata ha desiderato ringraziare dell’ospitalità il presidente Giovanni Malagò, il quale a sua volta ha portato il proprio saluto in video alla famiglia della Serie B.
Nelle comunicazioni il presidente Balata ha sottolineato, fra i vari obiettivi raggiunti, l’incremento degli ascolti tv nelle prime 14 giornate di questa stagione, con la media della 23/24 che si attesta a circa 515mila spettatori media contro i quasi 474 mila della 21/22 e i 492mila della 22/23. Una crescita che procede di pari passo con quella della competitività e della qualità tecnico agonistica del campionato di B.
Comunicato inoltre l’avvio della commercializzazione dei diritti televisivi delle dirette sul territorio nazionale per la seconda metà di gennaio, così come è stata confermata la durata dell’offerta su base triennale.
Il presidente Balata ha poi informato l’Assemblea della messa a punto di una proposta del tutto innovativa per semplificare ed accelerare la realizzazione di nuovi impianti dedicati al calcio ed ammodernare quelli esistenti che verrà resa pubblica e presentata al Governo il prossimo gennaio.
Terminato il lavoro della Commissione istituita dalla Lega B per studiare gli effetti del decreto legislativo sul lavoro sportivo con particolare attenzione al tema dell’apprendistato. Grande preoccupazione è stata espressa dai relatori (Francesco Dini presidente Cremonese, Paolo Armenia direttore generale della Cremonese e Federico Merola vicepresidente del Sudtirol) e da tutta l’Assemblea per la nuova normativa che rischia di comportare una diminuzione o addirittura un azzeramento degli investimenti sul settore giovanile, in quanto i club perderanno il controllo sul percorso di formazione dei giovani fin dal 14° anno di età. Proprio per questo verrà inviata alla Figc una serie di proposte alternative, anche con l’obiettivo di aprire un tavolo tecnico che elabori una riforma di questa normativa da presentare al Governo.
Nella relazione all’Assemblea dell’Organo di vigilanza è stato espresso apprezzamento per il percorso di trasparenza e compliance intrapreso dalla Lega negli ultimi anni, con aggiornamento del modello organizzativo anche con particolare riferimento al whistleblowing, il fenomeno di denuncia, pubblica o segreta, di attività illecite o fraudolente.
Tema riforme, i club hanno confermato l’urgenza di una riforma dei campionati che preveda per la B una riduzione del turnover, attualmente di sette società ogni anno tra promozioni e retrocessioni: ‘Chiediamo con forza che venga finalmente portata a compimento il progetto di riforma presentato dal presidente Gravina ormai due anni fa e che la B ha subito condiviso e fatto proprio, anche confrontandosi costantemente e quotidianamente per trovare una sintesi e un’intesa che serva però a tutto il sistema per migliorare”.
Sono stati infine resi noti i dati sull’utilizzo dei giovani e degli italiani che confermano come la B, rappresenti il miglior modello per valorizzare il sistema calcistico italiano, con il 78,7% di giocatori nelle rose, il 72,2% del minutaggio, un’età media di 25 anni e quasi 1 giocatore su 5 under 23 e con ben 65 giocatori in prestito, su 84 dalla A, che sono italiani.
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